Expo, Caritas: i migranti e il cibo

Nel corso del convegno organizzato da Caritas all’Expo è stato presentato in anteprima il XXIV Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes dal titolo"Migranti, attori di sviluppo"

Questa mattina si è svolto all’Expo, presso il Conference Center, il Convegno “I migranti e il Cibo, dallo sfruttamento lavorativo all’imprenditoria etnica”, uno dei tanti eventi organizzati dalla Caritas per i sei mesi dell’Esposizione Universale. Nel corso del convegno è stato presentato in anteprima il XXIV Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes dal titolo"Migranti, attori di sviluppo". Nel rapporto sono stati analizzati i dati ufficiali assieme a quelli raccolti dai servizi Caritas, le variabili sociali ed economiche, gli impatti dell'immigrazione in un contesto che vede nel migrante un attore di sviluppo per settori che sarebbero in crisi senza l'apporto di manodopera straniera. Partendo dallo scenario globale è stato anche approfondito il contesto italiano delle singole regioni.

“La migrazione è un fenomeno fortemente interconnesso allo sfruttamento della terra ed alla proporzione diretta tra la povertà e penuria di cibo di alcuni e il ciclo produttivo del benessere-benavere di altri, ha affermato Don Francesco Soddu, direttore della Caritas Italiana, aprendo i lavori del Convegno. “Nutrizione, cibo, ambiente sono aspetti che ritroviamo costantemente nei fenomeni di mobilità umana, prosegue Soddu, dalla trasformazione delle società di accoglienza in cui i migranti arrivano con le loro differenti culture, stili di vita e cibi esotici e lontani, fino alla drammatica condizione di chi è inserito in cicli produttivi ad alto sfruttamento della manodopera”.

Nel rapporto si evince che nel mondo ci sono 232 milioni di migranti, il 3,2% della popolazione mondiale. Dal 1990 al 2013 le persone che hanno lasciato il proprio paese d’origine è aumentato del 50,2%. Europa ed Asia ospitano il 62% del totale dei migranti internazionali.
L’Italia è all’11esimo posto al mondo tra i Paesi con il più alto numero di migranti. In vetta alla classifica si trovano Stati Uniti, Russia e Germania. Gli stranieri, di cui il 53,7% donne, rappresentano l’8,1% della popolazione italiana totale. Dopo il lavoro e la famiglia, il terzo motivo di soggiorno è per richiesta di asilo e protezione umanitaria (4,8%). Le prime 5 regioni per numero di cittadini stranieri sono: Lombardia 22,9%, Lazio 12,5%, Emilia Romagna e Veneto.

Ma l’immigrazione, evidenzia il rapporto, ha anche ricadute positive sia sui paesi d’origine che d’approdo. Secondo i dati Unioncamere, le imprese di cittadini non comunitari al 31 dicembre 2013 sono 315.891, che è il risultato di un aumento rispetto al 2012 del 4,5%. La regione con il maggior numero di queste imprese è la Lombardia, seguita dalla Toscana, dal Lazio e dalla Emilia Romagna.

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