Partire dal territorio per creare innovazione: il parco dei Paduli

I Paduli è un territorio di 5500 ettari caratterizzato da ulivi secolari. Dopo anni di degrado, un gruppo di giovani universitari ha deciso di valorizzare le sue ricchezze. Vediamo come

Ci sono territori nel nostro Paese, specialmente nel sud, che a causa della loro posizione geografica, isolata dalle grandi città, non creano opportunità e prospettive future per chi vi abita. Piano piano queste terre si spopolano venendo abbandonate. Eppure sono veri e propri tesori che se valorizzati in maniera adeguata possono creare sviluppo economico e sociale.

Nonostante sono moltissime le persone, specialmente tra i giovani, che partono verso le grandi città, alcuni non hanno smesso di credere nelle loro radici e, gestendo questi territori e le loro ricchezze in maniera intelligente, l’hanno saputo valorizzare creando opportunità per tutti. Un esempio in questo senso si trova in Puglia in un lembo di terra delimitato dai comuni di San Cassiano, Nociglia, Botrugno, Surano, Maglie, Muro Leccese, Sanarica, Scorrano, Giuggianello, Supersano. Frapposto tra il Mare Adriatico e quello Ionio, (da cui il nome di Terre di Mezzo). Parliamo dei Paduli.
I Paduli è un territorio di 5500 ettari caratterizzato da ulivi secolari che prende il suo nome dall’antica presenza di aree paludose. A causa della crisi di questi anni, che ha colpito in parte anche il settore agricolo,questo territorio ha conosciuto un forte declino e degrado.

Tutto ciò, però non ha arrestato l’intuizione di alcuni giovani professionisti che hanno saputo vedere del potenziale in questo magnifico territorio e a lanciare progetti ed iniziative. A coordinare questo processo è il LUA laboratorio urbano aperto (ente gestore dei laboratori urbani delle Terre di Mezzo) che ha coordinato a partire dal 2003 tutto il processo che ha portato al Programma Intergrato di Rigenerazione Urbana “Terre dei Paduli tra ulivi pietre e icone” adottato nel 2011. Il primo passo è stato quello di coinvolgere sia le istituzioni locali che la cittadinanza stessa in ogni processo decisionale, creando un connubio tra “sapere esperto” e “sapere locale”.

 Da qui la Regione Puglia ha inserito i Paduli tra i cinque parchi agricoli multifunzionali previsti dal nuovo piano paesaggistico territoriale regionale.
Da questo processo è nato il progetto “Abitare i Paduli”, che si pone l’obiettivo, attraverso dei laboratori, di creare un modello sostenibile di fruizione del parco: laboratorio di mobilità dolce, laboratorio albergo diffuso, laboratorio agricolo, laboratorio enogastronomico, laboratorio percorsi culturali.
Nel laboratorio agricolo, ad esempio, fa parte il progetto Lampa: nato nell’autunno del 2012, si pone l’obiettivo di riutilizzare questo vastissimo bosco di ulivi secolari. L’olio ricavato da queste piante, infatti, è stato sempre utilizzato come olio per le lampade e quindi non a scopo alimentare. Negli ultimi anni però, la crisi agricola ha portato alla necessità di riconsiderare il senso della capacità produttiva dell’area, riconvertendola per creare olio extravergine d’oliva.

L’esempio del Parco Agricolo Multifunzionale dei Paduli dimostra che gestire il Paesaggio in maniera intelligentemente e soprattutto coinvolgendo le popolazioni locali, non solo tutela il territorio stesso ma crea opportunità di sviluppo.
Proprio per queste sue caratteristiche di innovazione e tutela ambientale, Paduli è stata l’unica candidatura italiana all’ambito Premio del Paesaggio del Consiglio di Europa.

Intercettato da Earth Day Italia che, in collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, ha voluto realizzare una rassegna quei casi di comunità rurali che, pur basando la propria economia sull’agricoltura e la produzione agroalimentare, hanno saputo “inventare” nuovi modelli di sviluppo per il territorio. Da questa selezione sono nate 15 storie racchiuse in cinque reportage che sono stati presentati all’Expo il 5 giugno in occasione della Giornata mondiale dell’Ambiente.

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