11 Febbraio 2013
Redazione
ALIMENTAZIONE
11 Febbraio 2013
Redazione

Agroalimentare, speranza di sviluppo per l’Italia

A dirlo il nuovo presidente di Fedagri Confcooperative, Maurizio Gardini, secondo cui è necessario rilanciare i consumi

 “Noi crediamo che l’Italia possa giocarsela, al pari di altri Paesi, facendo leva su quella che è la sua vera ricchezza, ovvero l’eccellenza del proprio agroalimentare”. Così si è espresso Maurizio Gardini, eletto nei giorni scorsi presidente di Fedagri Confcooperative, intervenendo al convegno promosso da Uila e Uil F.P.L. “Alimentare made in Italy e tutela della salute: binomio inscindibile per l’Italia di domani”.

Dalla XXIII indagine congiunturale sulle imprese aderenti a Confcooperative, realizzata dal Centro Studi Elabora emerge che il 2012 si chiude in affanno, causando un allontanamento. La liquidità peggiora per ben 4 cooperative su 10. Il 33,8% dei cooperatori si dichiara stremato dai mancati incassi e dai ritardi nei pagamenti (percentuale che raggiunge il 50,5% nella cooperazione di lavoro e servizi). La liquidità è peggiorata per il 40,8% delle cooperative, è rimasta uguale per il 51%, è migliorata solo per l’8,2%.

“È necessario dare attuazione in tutte le aree del Paese ai provvedimenti già approvati per disincagliare i pagamenti e smobilizzare i debiti della PA – afferma Gardini – così come è urgente riaprire i rubinetti del credito con condizioni di erogazione meno rigide e selettive”. Altro passaggio fondamentale per il presidente Gardini è il no all’aumento dell’Iva. Si tratta di un disincentivo alla crescita, è necessario sostenere i consumi dopo che negli ultimi quattro mesi del 2012 il livello della domanda interna ha toccato il punto di minimo.

Ma un barlume esiste, secondo Maurizio Gardini: “Se davvero la politica riuscirà a porre al centro della sua attenzione il comparto agroalimentare, che è la prima industria del paese, allora ci sono condizioni affinché esso diventi davvero la chiave di sviluppo del Paese e una reale opportunità di lavoro per migliaia di giovani”. Gardini evidenzia come una rappresentanza non possa limitarsi ad una normale azione di lobby a difesa dei propri interessi; dovrebbe saper anche prefigurare un percorso di sviluppo del Paese. E aggiunge: “ è necessario che si lavori per irrobustire le filiere, che leghino la terra con la tavola: le imprese, infatti, oltre a produrre cibo di qualità, devono essere capaci di stare sul mercato, perché il mercato non fa sconti”.

“Il mio auspicio conclude il neo eletto presidente - è che a inizio legislatura possa svolgersi analogo incontro con il nuovo capo del governo. (fonte: Confcooperative; Agricolturanews )

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