11 Gennaio 2013
Samanta La Manna
ALIMENTAZIONE
11 Gennaio 2013
Samanta La Manna

Metà del cibo che il mondo produce finisce nella spazzatura

Sprechi indicibili. Numeri da capogiro quelli snocciolati da un recente studio britannico. Un miliardo di persone soffre la fame nel mondo e quasi il 50% della produzione alimentare viene dissipata

Oggi produciamo circa 4 miliardi di tonnellate di cibo all'anno, ma ne sprechiamo la metà. 
Questo dato inquietante emerge da un’analisi della britannica Institution of Mechanical Engineers. A causa delle poco efficienti pratiche per la raccolta, lo stoccaggio e il trasporto, e anche a causa degli sprechi di mercato e dei consumatori, si stima che dal 30% al 50% di tutti gli alimenti prodotti non finisce mai dove dovrebbero: nello stomaco degli esseri mani. Addirittura un altro 30% del cibo coltivato non viene raccolto affatto ed è lasciato nei campi.

E c’è di più, ciò non pone in evidenza  il fatto che grandi quantità di acqua, energia, concimi e terreni si perdono durante le produzioni alimentari diventando semplicemente rifiuti. Un tale livello di spreco è una tragedia che non può continuare se vogliamo riuscire nella sfida di soddisfare, in modo sostenibile, le future richieste alimentari del globo.
Le  proiezioni a medio termine delle Nazioni Unite prevedono che la popolazione mondiale crescerà fino a 9, 5 miliardi di persone entro il 2075. Questo significa che potrebbero esserci 3 miliardi in più di bocche da sfamare entro la fine del secolo. Una tale previsione fa pensare ad ampi problemi sociali, economici, ambientali e politici dell’umanità, problemi da affrontare oggi per garantire un futuro sostenibile per tutti. Una questione chiave è come produrre più cibo in un mondo di risorse finite.

Chiunque abbia competenze e potere di fare qualcosa dovrebbe non sprecare ulteriore tempo ulteriore cibo e troppe risorse finora perdute inutilmente. È necessario mettersi a lavoro subito e senza mostrare segni di stanchezza. Mai.

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