29 Dicembre 2015
ALIMENTAZIONE
29 Dicembre 2015

Orrore in fondo al mare

Il WWF promuove la pesca sostenibile con un video fuori dagli schemi

Una scena sottomarina... una musica tesa di sottofondo... un pesce decisamente minaccioso che emerge dagli abissi; all'improvviso la scritta "ORRIBILE!" compare sullo schermo (guarda il video in fondo all'articolo). Che non si tratti del trailer di un B-Movie diventa chiaro quando la voce fuori campo spiega che "Niente è orribile come l'eccesso di pesca". Poi c'è l'invito: "Fai la differenza. Scegli il pesce sostenibile." Si tratta della campagna di fine anno che il WWF ha diffuso ai media europei per sostenere il Progetto Fish Forward. Il progetto è cofinanziato dall'associazione ambientalista e dall'Unione Europea, attraverso gli undici paesi che hanno aderito: Bulgaria, Germania, Francia, Grecia, Italia, Croazia, Austria, Portogallo, Romania, Slovenia e Spagna. Va sottolineato che l'Unione Europea è il primo importatore di prodotti ittici al mondo. Nel biennio 2015-2017, diversi eventi, campagne, studi e mobilitazioni, dovranno sensibilizzare e informare l'opinione pubblica sull'importanza di consumare pesce in maniera consapevole e sostenibile. I promotori si propongono anche di far pressioni sui governi per ottenere leggi e regolamenti per la pesca sostenibile, contro il depauperamento dei fondali marini. In 40 anni le specie marine, a causa della pesca incontrollata, si sono ridotte del 39%. Per ottenere risultati è necessario che anche i consumatori siano consapevoli della filiera del pesce: dal pescatore al banco di vendita. Secondo i dati comunicati dal WWF il 10% della popolazione lavorativa mondiale è impiegata nel settore della pesca, da cui dipendono economicamente almeno 800 milioni di persone, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Il conto sale a circa 3 miliardi quando si contano le persone che dipendono essenzialmente dal pesce per l'apporto di proteine alla loro alimentazione. 

Non a caso il WWF ha scelto la vigilia delle feste di Natale e Capodanno per rilanciare l'appello: un periodo di pranzi e cene, tradizionalmente a base di pesce. In Italia si consumano in media 25 kg di pesce pro capite, per un quarto di produzione locale e per tre quarti importato. Ai consumatori consapevoli, e a chi in questi giorni sta pensando al menù delle feste, si suggerisce di scegliere pesce sostenibile: certificato per evitare pratiche illegali; diversificato nelle specie per non contribuire allo sfruttamento eccessivo delle varietà più in pericolo; rispettoso delle taglie minime imposte per dar modo ai banchi di rinnovarsi; e tipico, per rinforzare le economie locali e tradizionali.

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