11 Ottobre 2017
Dario Caputo
ALIMENTAZIONE
11 Ottobre 2017
Dario Caputo

Rapporto Fao 2017: fame e malnutrizione in forte crescita

Secondo quanto riportato dal Rapporto “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo”, tra il 2015 e il 2016, 38 milioni di persone in più hanno sofferto la fame. A peggiorare la situazione i conflitti e i mutamenti climatici.

Non stenta a diminuire il problema della fame nel mondo anzi, sembra aver intrapreso una rotta diametralmente opposta: l’11% della popolazione mondiale soffre la fame. A confermarlo è la nuova edizione del rapporto annuale delle Nazioni Unite “Lo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo”; si stima che nel 2016 oltre 815 milioni di persone abbiano subito questa condizione di povertà assoluta, contro i 777 milioni dell’anno precedente. Il proliferare dei conflitti a livello mondiale e gli sconvolgimenti climatici contribuiscono a rendere la situazione ancora più problematica: nel Sudan del Sud, nello Yemen e in Nigeria vivono oltre 480 milioni di persone afflitte da denutrizione e da carenza cronica di accesso al cibo.

I responsabili delle agenzie Onu che hanno redatto il rapporto (l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Alimentazione e l'Agricoltura -Fao-, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo –Ifad-, il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia –Unicef-, il Programma Alimentare Mondiale –Wfp- e 'l'Organizzazione Mondiale della Sanità –Oms-) hanno dichiarato che: “nel corso degli ultimi dieci anni i conflitti sono aumentati drasticamente e sono diventati più complessi e di difficile risoluzione”, e hanno fatto notare come alcune delle più alte percentuali di bambini che soffrono la fame e la malnutrizione sono concentrate in zone di conflitto. Assicurare società pacifiche e inclusive diventa quindi una condizione necessaria per invertire questo trend. Le regioni più pacifiche ma colpite da siccità o da inondazioni legate al fenomeno meteorologico di El Nino, vivono il medesimo destino e hanno visto purtroppo un deterioramento della sicurezza alimentare e della nutrizione.

Il rapporto riporta dei numeri terrificanti: circa 155 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni soffrono di ritardo della crescita, 52 milioni soffrono invece di deperimento cronico con un peso non idoneo all’altezza. Nei paesi ad alto e medio sviluppo è possibile riscontrare l’altro lato della medaglia: 41 milioni di bambini sono in sovrappeso, dato che colpisce anche la fascia adulta della popolazione con un aumento drastico dell’obesità. Alla base di tutto ciò ci sono i grandi mutamenti nelle abitudini alimentari e dei rallentamenti economici: una maggiore difficoltà nell’alimentarsi regolarmente comporta un maggior consumo di cibi calorici e poco sani, responsabili dell’obesità.

Il nuovo Rapporto Fao 2017 sembra quindi essere in netto contrasto con quanto previsto dall’Agenda per lo sviluppo sostenibile 2030, che aveva posto l’obiettivo, a livello internazionale, di porre fine alla fame e a tutte le forme di malnutrizione entro il 2030. Obiettivo che purtroppo sembra essere, per il momento, solo un miraggio. 

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