4 Gennaio 2013
Redazione
ALIMENTAZIONE
4 Gennaio 2013
Redazione

WWF chiede il divieto dell’uso dei pesticidi entro il 2020

Piano d’Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Fino al 31 dicembre 2012 era aperta la consultazione pubblica a tutti i cittadini. Il WWF si è espresso senza mezzi termini: NO ai pesticidi entro il 2020

“È impellente individuare azioni concrete e misurabili, definendo obiettivi quantitativi di riduzione dell’impiego di pesticidi. Tali obiettivi devono essere semplici, accompagnati da indicatori efficaci e facilmente monitorabili, semplicemente comunicabili agli operatori e ai cittadini, come tra l’altro previsto dagli art. 7 e 10 della Direttiva UE” Così si legge in un comunicato del WWF.
Si è tenuto a Roma nei giorni scorsi, un convegno al fine di rendere noto le sette azioni prioritarie per la consultazione pubblica del Piano d’azione Nazionale sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il Piano previsto dalla direttiva europea 2009/128/CE sull’uso sostenibile dei pesticidi, indica le misure e le modalità per ridurre gli impatti sulla salute umana e sull’ambiente derivanti dall’utilizzo dei prodotti fitosanitari. È stato predisposto dal Ministero dell’ambiente, della tutela del territorio e del mare, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e dal Ministero della salute, con il supporto di un tavolo tecnico cui hanno partecipato esperti delle Regioni e di altri enti ed istituzioni competenti per le diverse materie di interesse
La consultazione pubblica si è conclusa il 31 dicembre. Ad individuare i punti nodali è stato un ampio schieramento di organizzazioni, presenti al convegno “Piano d’azione nazionale per l’uso sostenibile dei pesticidi” organizzato da AIAB, FIRAB, Legambiente, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Fai, UpBio, Federbio, Italia Nostra, Lipu, Mdc, Pro Natura - Federazione Nazionale, SIEP, Slow Food Italia, TCI, Unaapi, WWF.
Le organizzazioni di rappresentanza di interessi molteplici hanno espresso la volontà di accendere i riflettori sull'intero percorso di recepimento della Direttiva UE sull'uso sostenibile dei pesticidi, come previsto dalla consultazione, richiamando principi e obiettivi generali di interesse per l'intera collettività.
Nell’utilizzo dei prodotti fitosanitari in agricoltura ci sono, infatti, misure e percorsi che dovrebbero essere adottati per coniugare la tutela della qualità agro-ambientale, la sicurezza alimentare, la salute dei consumatori e degli operatori agricoli in un quadro di compatibilità ambientale con l’impiego di prodotti chimici di sintesi.
Secondo il WWF, per far sì che questo avvenga è necessario introdurre rigorosi punti focali nella bozza del Piano d’Azione Nazionale; ad esempio un esplicito riferimento all'agricoltura biologica come strumento di difesa e prevedere apposita azione di assistenza tecnica. Il metodo biologico dovrà, quindi, essere favorito attraverso strumenti e iniziative specifiche volte a rafforzare il settore.
Sempre secondo il WWF, la versione definitiva del documento dovrebbe inoltre definire una road map che permetta l’applicazione progressiva di misure di incentivazione e di specifiche politiche di supporto volte a indicare il raddoppio della SAU nazionale condotta con il metodo biologico entro il 2020. Inoltre, a tutela del patrimonio di biodiversità disponibile, dell’integrità delle risorse naturali e della qualificazione paesaggistica, l’adozione di tale metodo di coltivazione va promossa sull’intera superficie delle aree Natura 2000 entro 5 anni dall’entrata in vigore del PAN, accompagnando le aziende ivi presenti nel processo di conversione al biologico.

Franco Ferroni, responsabile Biodiversità, aree protette e politiche agricole del WWF Italia, intervenuto all’incontro promosso dalle Associazioni al Senato per conto del WWF Italia ha detto “Il piano di azione nazionale pesticidi rappresenta una opportunità unica per orientare verso una maggiore sostenibilità ambientale l’agricoltura italiana, in linea con gli obiettivi indicati dall’Unione Europea. E’ necessario però che, almeno per le aree più vulnerabili come le aree naturali protette, le aree non agricole come ferrovie e strade e le aree urbane frequentate da soggetti più a rischio come i bambini, il piano indichi chiaramente l’obiettivo del divieto d’uso dei pesticidi entro il 2020. Sarebbe così assicurato da una parte l’obiettivo della tutela della salute pubblica e della biodiversità e dall’altra si consentirebbe l’ utilizzo dei finanziamenti della prossima programmazione della Politica Agricola Comune 2014 – 2020 per accompagnare Enti pubblici ed aziende agricole verso questo obiettivo con adeguati incentivi economici”. (fonte: WWF, Ministero dell'Ambiente)

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