A Bonn, in Germania, si apre COP23. Necessario intensificare gli sforzi e sviluppare una road map mondiale
Si apre oggi Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sul clima con l’obiettivo di lanciare il mondo verso un livello successivo nella lotta al riscaldamento globale. Rappresentanti di 190 paesi si riuniranno a Bonn, in Germania, al fine di discutere nuovi piani per la riduzione di gas serra e confermare gli impegni presi negli anni precedenti. Un appuntamento di vitale importanza per intensificare il contrasto ai cambiamenti climatici e limitare le catastrofi naturali che hanno colpito più volte nell’ultimo anno, arrecando numerose vittime e danni ingenti. Anche alla luce della decisione degli Stati Uniti di abbandonare gli accordi di Parigi siglati nel 2015, che prevedono, tra le altre questioni, di mantenere l’aumento della temperatura media globale al di sotto dei 2°.
Alla Conferenza (anche detta COP23, cioè 23esima Conferenza delle Parti) si prevede la partecipazione di oltre 25.000 persone da qui alla chiusura dei lavori il 17 Novembre. Quest’anno la presidenza sarà affidata non più a una singola nazione ma ad un gruppo di piccole nazioni insulari: una decisione simbolica che pone l’accento sulle calamità che hanno devastato la vita a milioni di persone nelle isole e in prossimità del mare in Asia, America e Caraibi. “La sofferenza umana provocata da uragani e incendi piuttosto che dall’insicurezza alimentare causata dai cambiamenti climatici rende il tema di estrema urgenza” ha commentato in apertura Frank Bainimarama, Primo Ministro delle Isole Fiji e Presidente della Conferenza, che ha in seguito ricordato l’importanza di mantenere un consenso internazionale sugli accordi di Parigi “perché non c’è tempo da perdere”.
La COP23 a Bonn si concentrerà su due particori aspetti: incrementare, appunto, gli sforzi dei governi per rimanere nei termini prefissati degli accordi di Parigi e sviluppare un coordinamento internazionale che affronti in modo efficiente ed effettivo la sfida intrapresa. Tre sono le domande sui cui verrà basato il dialogo a Bonn: “Dove siamo?” “Dove vogliamo arrivare?” “Come possiamo arrivarci?”. Tra le iniziative che verranno presentate nel corso della Conferenza, figurano un’azione condivisa dalle Nazioni Unite sulla salute e le piccole isole e una piattaforma che supporti il confronto con le popolazioni indigene. Nonostante gli sforzi compiuti – si legge in un comunicato – il mondo comunque si avvicina ad un aumento della temperatura di 3° gradi. Forse anche più alto. Il rischio dello scioglimento dei ghiacci della Groelandia è alto, con possibile gravissime conseguenze per zone come l’Amazzonia dovute all’innalzamento del mare.
“Il 2017 probabilmente sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati – ha affermato Patricia Espinosa, Segretario esecutivo dell'Onu sui cambiamenti climatici - E gli indicatori a lungo termine delle concentrazioni di biossido di carbonio, dell'innalzamento del livello del mare e dell'acidificazione degli oceani, tra altri fenomeni perturbatori, continueranno se non agiamo”.