Il messaggio del Presidente della Camera apre i tre giorni di lavori del Forum per la Salvaguardia della Natura organizzato dall'associazione Greenaccord Onlus, alla vigilia della Conferenza sul Clima COP21 di Parigi.
Un'alleanza tra istituzioni, società civile e mondo dell'informazione per vincere la sfida cruciale contro il clima che cambia. A lanciarla è il presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, nel suo messaggio che ha aperto il XII Forum Internazionale dell'informazione ambientale “Clima, ultima chiamata” organizzato a Rieti dall'associazione Greenaccord Onlus con il Comune di Rieti, il Pontificio Consiglio per la Famiglia, il Ministero dell'Ambiente, il Ministero degli Affari Esteri e la Fondazione Varrone.
“L'azione delle istituzioni – ha affermato Boldrini - in questo ambito deve essere accompagnata da una nuova sensibilità civile, da un modo diverso, e più responsabile, di pensare i nostri stessi stili, a partire dai piccoli gesti della quotidianità di ciascuno di noi. Questa sfida non può essere delegata, ci riguarda tutti. È un impegno che richiede il fondamentale contributo di un'informazione attenta e scrupolosa che sappia orientare le scelte di ciascun individuo, con quel senso di responsabilità e di libertà che solo la conoscenza può rendere pieno ed effettivo”.
L'obiettivo è ambizioso ma irrinunciabile. Il rischio che i cambiamenti climatici diventino irreversibili è ormai dietro l'angolo e il mondo scientifico lo dice da tempo. Purtroppo, senza operatori dell'informazione preparati e consapevoli le loro denunce non riescono a superare l'ambito degli addetti ai lavori. Nei tre giorni di lavori prenderanno la parola decine tra climatologi, economisti, fisici, esperti di sostenibilità. Ad ascoltarli, un centinaio di giornalisti specializzati in temi ambientali.
L'occhio dei relatori va ovviamente a Parigi e alla Conferenza sul Clima dalla quale si attende un risultato coraggioso e impegni vincolanti. Per il presidente di Greenaccord, Alfonso Cauteruccio la prossima COP21 “è un’occasione troppo ghiotta per non vagliarla e vogliamo farci trovare pronti ad affrontare quanto verrà vissuto nella capitale francese in termini di contrattazione politica, in termini di definizione scientifica e in termini di comunicazione che è ciò che interessa direttamente il nostro lavoro quotidiano”. Cauteruccio ha ribadito l’attesa per il vertice parigino con la speranza che questa volta “il risultato non sia così scarso e deludente come nelle edizioni precedenti della Conferenza delle Parti”.