4 Novembre 2014
Giada Giacomini
CAMBIAMENTO CLIMATICO
4 Novembre 2014
Giada Giacomini

Cambiamenti climatici: l’IPCC mette in guardia il Pianeta, l’Europa si pone nuovi obiettivi per il 2030

Gli scienziati avvisano il mondo per l’ennesima volta. Basta gas serra o le conseguenze saranno catastrofiche. Basterà?

Emissioni di CO2 e cambiamenti climatici: una correlazione ormai ben nota, ma che non smette di destare preoccupazioni per le sue potenziali conseguenze catastrofiche a livello globale. Dal Consiglio Europeo agli organismi delle Nazioni Unite, esponenti internazionali ed esperti scienziati scelgono degli obiettivi da portare a termine per contrastare l’effetto serra. Ma forse non basta a diminuire i rischi del surriscaldamento terrestre.

 
IPCC: serve un’azione urgente per bloccare gli effetti del cambiamento climatico
Secondo il V Assessment Report dell’Interngovernamental Panel on Climate Change, le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera hanno raggiunto i più alti livelli degli ultimi 800 mila anni e il 95% di tutto ciò è dovuto alla combustione di carboni fossili e della deforestazione. L’IPCC ha stimato un budget di quanta CO2 possiamo immettere nell’atmosfera prima che il cambiamento climatico peggiori ulteriormente. Sfortunatamente, abbiamo già consumato più di metà di quel budget. È pertanto necessaria una governance di questo fenomeno globale che assuma decisioni di tipo vincolante. Le speranze sono nei prossimi vertici di Lima e Parigi. Il rapporto
 
Europa. Obiettivo 2030
Il 24 ottobre 2014 il Consiglio Europeo ha approvato il 2030 Framework for Climate and Energy proposto dalla Commissione Europea. Gli obiettivi riguardano la riduzione delle emissioni di gas serra con riferimento ai valori del 1990; un aumento significativo dell’utilizzo delle energie rinnovabili; l’aumento dell’efficienza energetica; una maggiore interconnessione del mercato energetico interno. Leggi la proposta
 
Dal Guardian alcuni grafici per capire meglio
Questi obiettivi possono essere sintetizzati attraverso 5 grafici. Nel primo viene considerata la diminuzione delle emissioni di Co2: attraverso due linee, una rosa e una verde, si evidenzia quale sarebbe il livello di riduzione di gas serra se fosse raggiunto il target per il 2030. Negli altri grafici, il consumo di energia europeo, l’utilizzo delle rinnovabili e quattro possibili scenari di lungo periodo. L’analisi
 
Gli obiettivi sono abbastanza ambiziosi?
Per il WWF no. L’ong dichiara, infatti, che i leader europei non hanno scelto obiettivi sufficienti ad assicurare una rilevante riduzione dei gas serra. Samanta Smith, portavoce del WWF, sostiene che i target da raggiungere non hanno nulla a che fare con la realtà ambientale odierna. “Ciò che rende il pacchetto di obiettivi ancora peggiore è che se fossero stati scelti obiettivi più ambiziosi essi avrebbero portato maggiori benefici per i cittadini europei - meno inquinamento, miglioramento della salute e diminuzione delle morti premature, come nuove, più sicure opportunità lavorative e indipendenza energetica” Leggi dal sito del WWF
 
Il programma GEO-6 come strategia UNEP per lo sviluppo sostenibile
I più influenti policymakers, scienziati e rappresentanti dei principali gruppi di interesse si sono riuniti a Berlino il 23 ottobre per lanciare formalmente la sesta reiterazione del report Global Environment Outlook, conosciuto come GEO. Il report analizza le performance e i trend ambientali in scala globale e regionale, concorrendo alla formazione di adeguate politiche per la conservazione delle risorse energetiche. Le tecniche descritte in questa nuova edizione, che sarà attivata nel 2017, contribuiranno ad una corretta implementazione di strategie utili alla tutela ambientale e al benessere umano correlato allo sviluppo sostenibile. Per approfondire
 
L’eolico è la soluzione alla domanda di energia e al riscaldamento globale?
La potenza del vento potrebbe giocare un ruolo cruciale per le riserve energetiche mondiali. Non solo garantendo una grande quantità di energia pulita, ma anche contribuendo a contrastare il riscaldamento globale. Greenpeace e il Consiglio Globale sull’Energia Eolica hanno da poco pubblicato un report su questo tipo di energia e le prospettive positive  di un incremento del suo utilizzo fino al 2050. Basti pensare che in soli 5 anni il potere del vento potrebbe prevenire il rilascio annuo di un bilione di tonnellate di Co2 nell’atmosfera. Quali sono le prospettive e i benefici di lungo periodo qualora l’energia eolica venisse sostituita alla non rinnovabili? Dal sito di Greenpeace

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