13 Maggio 2013
Redazione
CAMBIAMENTO CLIMATICO
13 Maggio 2013
Redazione

Greenpeace: è allarme CO2

Invece di ridurre le emissioni di gas serra, facciamo passi indietro e ritorniamo a 5 milioni di anni fa, quando le temperature medie erano tra i 3 e i 4 gradi centigradi più alte di adesso e le regioni polari più calde di 10 gradi centigradi rispetto a oggi

Arriva dagli Usa la notizia di uno storico record (negativo) raggiunto dal Pianeta Terra: la concentrazione dell'anidride carbonica in atmosfera ha superato le 400 parti per milione (ppm), e non succedeva da almeno 3 milioni di anni. A riferirlo è Greenpeace citando l'ultima rilevazione dell’accreditato ente americano Noaa (National Oceanic and Atmosferic Administration).
 Gli scienziati – spiega l’associazione ambientalista - stimano che "gli attuali livelli di concentrazione di CO2 in atmosfera furono raggiunti tra i 3,2 e i 5 milioni di anni fa: quando le temperature medie erano tra i 3 e i 4 gradi centigradi più alte di adesso e le regioni polari più calde di 10 gradi centigradi rispetto a oggi. L'estensione dei ghiacci era molto limitata, rispetto a quella attuale, e il livello dei mari tra i 5 e i 40 metri più alto.

Il tasso di crescita della concentrazione di CO2 in atmosfera "é senza precedenti - sottolinea Greenpeace - Se le emissioni di gas serra continueranno con questo ritmo il pianeta raggiungerà le 1.000 ppm nel giro di 100 anni, laddove, invece, aumenti di concentrazione di solo 10 ppm richiedevano, nelle ere passate di più intensi cambiamenti climatici, mille o più anni". "Un livello altissimo che rappresenta l'ennesimo campanello d'allarme rispetto ai cambiamenti climatici in corso nel Pianeta" avverte ancora la Onlus.

"La nostra dipendenza dalle fonti fossili ci ha condotti oltre l'ennesima soglia di distruzione del clima" dichiara Andrea Boraschi, responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia. "Ciò che siamo purtroppo riusciti a fare in poco più di un secolo aveva richiesto alla natura, in altre ere, migliaia di anni. Tuttavia, gli imprenditori delle fonti fossili e i governi che garantiscono le loro fortune economiche, continuano a progettare un futuro di energie sporche - prosegue Boraschi - spingendo il cambiamento climatico verso un punto di non ritorno. E questo nonostante l'alternativa per una vera rivoluzione energetica esista, oggi, e sia concreta e praticabile: è nelle fonti rinnovabili e nell'efficienza energetica".

(fonte: ansa)

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