9 Aprile 2019
Giuliano Giulianini
CAMBIAMENTO CLIMATICO
9 Aprile 2019
Giuliano Giulianini

Il clima che cambia minaccia la salute. Walter Ricciardi: i politici agiscano in fretta.

L'ex presidente dell'Istituto Superiore di Sanità ribadisce la correlazione tra i mutamenti del clima e l'insorgere di malattie che si pensavano debellate. Al Villaggio per la Terra un convegno su Clima e Salute il 28 aprile.

Nel quadro ormai certo dei cambiamenti climatici un “effetto collaterale” ancora troppo sottovalutato è la correlazione con la salute umana. Per sottolineare l'importanza dell'argomento, basti pensare che, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, i cambiamenti climatici saranno la prima causa di 250 mila decessi all'anno nel mondo per tutto il prossimo ventennio. Morti dovute a ondate di calore e di freddo, inondazioni, alluvioni ed altri eventi estremi. Se ne parlerà nel talk “PLANET - Salute e Clima” in programma il 28 aprile al Villaggio per la Terra. Tra gli ospiti più attesi dell'evento: Walter Ricciardi, ex presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, attuale presidente della Federazione Mondiale delle Società di Sanità Pubblica, e direttore del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino del Policlinico Gemelli di Roma. “Ecosistema”, la rubrica radiofonica settimanale di EarthDay.it trasmessa ogni martedì da Radio Vaticana Italia, lo ha intervistato nella puntata andata in onda il 9 aprile.

Professor Ricciardi in che modo il cambiamento climatico influisce sulla salute? Come società moderna dovremmo essere adattabili al caldo, al freddo, alle piogge.

Eh no! Perché il riscaldamento globale, in particolar modo, determina un impatto sui terreni che vengono resi più aridi, e quindi meno coltivabili. Ci sono inondazioni, incendi, cambiamenti di clima che rendono difficile per la gente adattarsi. Ad alcune latitudini diventa difficile restare in strada: bisogna stare in casa e, nei paesi ricchi ricorrere all'aria condizionata, che quindi determina un circolo vizioso perché continua quel riscaldamento. È come se fossimo in una pentola in ebollizione. Noi non ce ne accorgiamo ma pian piano vediamo "bolliti" e probabilmente, se non cambiamo, alla fine non riusciremo a riemergere da questa situazione.

Quali sono le patologie più legate ai mutamenti climatici nel mondo, non solo in italia o nel mondo occidentale?

Innanzitutto sono tutte le patologie che vengono trasmesse da vettori quali le zanzare, perché questo [aumento della temperatura] determina l'impossibilità di fatto di eliminarle in quanto non si va al di sotto di determinate temperatura a cui le zanzare muoiono.
Quindi, anche alle nostre latitudini, c'è la concreta possibilità (di fatto già sta succedendo) che ritornino determinate malattie che noi pensavamo eliminate: come la malaria, la dengue, la chikungunya che peraltro, negli ultimi due casi abbiamo già avuto in Italia. In particolare la chikungunya. Poi ci sono malattie legate al riscaldamento: tutto quello che riguarda gli anziani, che sono particolarmente a rischio perché quando ci sono delle ondate di calore, gli anziani letteralmente muoiono; c'è un'alterazione del loro sistema cardiocircolatorio e quindi l'impossibilità per loro di resistere a questo cambiamento.

Leggendo gli atti del convegno promosso dall'Istituto Superiore di Sanità di dicembre salta agli occhi che uno degli elementi fondamentali alla vita, l'acqua e il suo ciclo, sta diventando un problema come vettori di malattie. In quali situazioni specifiche?

L'acqua è di fatto un bene che scarseggia sempre di più e già ci sono conseguenze importanti. Per esempio si parla della guerra in Siria, ma la massiccia migrazione da quelle aree è stata determinata anche da una enorme siccità. La mancanza d'acqua ha reso difficile la vita e anche la coltivazione, e quindi ha costretto le popolazioni a muoversi. Dalla scarsa acqua alla troppa acqua: sempre di più c'è un'alternanza di siccità e di inondazioni. Ne abbiamo avuto quest'anno degli esempi eclatanti, non soltanto nei paesi dove questo tradizionalmente succedeva, quelli orientali: ormai anche in Europa ci sono centinaia di morti dovuti alle inondazioni.

Lei è Presidente della Federazione Mondiale della Società di Sanità Pubblica, ma è anche direttore del Dipartimento della Salute della Donna e del Bambino al Policlinico Gemelli di Roma. Donne e bambini sono più soggetti alle patologie legate all'ambiente? O condividono i rischi con il resto della popolazione?

I bambini sicuramente sì. Bambini e anziani sono il segmento di popolazione più vulnerabile, perché hanno più difficoltà ad adattarsi. Le donne e gli uomini sono più o meno equivalenti. Chiaramente le donne in gravidanza son un segmento di popolazione particolarmente vulnerabile.

Il mondo scientifico, l'OMS, i cinquecento ricercatori che l'ISS ha riunito a Roma a dicembre, e anche il convegno al Villaggio per la Terra del prossimo 28 aprile, hanno lanciato e lanceranno quest'allarme sulla correlazione tra clima e salute. Lei ha definito "primo passo" questa presa di coscienza; quali sono i passi successivi e, soprattutto, chi li deve fare?

"Primo passo" perché è importante che la popolazione in generale e noi scienziati questa cosa l'abbiamo capita. Abbiamo lanciato dei segnali d'allarme però molti politici non li raccolgono, anzi vanno nella direzione opposta, ad esempio il Presidente degli Stati Uniti. Devo dire che i giovani mi pare che si stiano mobilitando: si veda l'episodio della manifestazione sollecitata da Greta Thunberg (il Global Climate Strike del 15 marzo scorso, nda.). Invece sulla sanità non c'è ancora questa consapevolezza: non c'è questa correlazione tra cambiamento climatico e salute. L'abbiamo lanciata per primi noi italiani. Quest'anno si terrà a Boston un secondo congresso su questo tema, proprio in prossimità dell'assemblea delle Nazioni Unite. Noi speriamo che lì, all'assemblea delle Nazioni Unite i politici finalmente capiscano che devono agire rapidamente.

Intervista a Walter Ricciardi del 9 aprile 2019

Il Presidente della Federazione Mondiale delle Società di Sanità Pubblica ribadisce la correlazione tra i mutamenti del clima e l'insorgere di malattie che si pensavano debellate.

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