1 Marzo 2013
Redazione
CAMBIAMENTO CLIMATICO
1 Marzo 2013
Redazione

Il mondo a luci spente per un'ora

La linfa vitale della comunità globale di Earth Hour sono le persone, di tutti i ceti sociali, di tutte le nazioni del mondo, che hanno dimostrato come, se si crede in qualcosa, è possibile ottenere cose impensabili

Il Wwf lo definisce “non un evento, ma un movimento per cambiare il mondo”. In effetti, dal 2007, quando 2.2 milioni di persone hanno partecipato al primo Earth Hour a Sydney, in Australia, Earth Hour si è ingrandito enormemente toccando oltre 7.000 città in 152 Paesi in sette continenti.
L’associazione ambientalista ha lanciato al mondo, da Singapore, l’Earth Hour 2013, che il 23 marzo darà il via alla simbolica maratona di buio planetaria attraverso i luoghi simbolo di sette continenti, ma che quest’anno più che mai vuole essere uno strumento concreto per cambiare le sorti del mondo dando avvio a un futuro più sostenibile. Un obiettivo possibile, come testimoniano i risultati record raggiunti nell’edizione 2012 e oggi raccontati a livello internazionale.

In Italia sono più di 70 i Comuni italiani ad avere già confermato la propria adesione: oltre alla prima volta della basilica di San Francesco ad Assisi, si spegneranno monumenti simbolo come la Mole Antonelliana, il Teatro alla Scala di Milano, Piazza del Plebiscito a Napoli, Piazza Maggiore a Bologna, Palazzo Vecchio Ponte Vecchio e Palazzo Sacrati Strozzi a Firenze, le mura di Lucca, la Fontana Maggiore di Perugia, la Torre dell’Elefante di Cagliari, la statua di Garibaldi a Trapani, i ponti di Calatrava a Reggio Emilia, mentre il piccolo comune di Cenate di Sotto (BG) spegne tutte le luci del centro per 10 minuti.

Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, ha commentato così: “I grandi risultati ottenuti dall’Ora della Terra in tutto il mondo sono la dimostrazione del potere di un’azione collettiva fatta di centinaia di milioni di persone che si uniscono in un movimento globale per cambiare il mondo Di fronte alla minaccia di un futuro insostenibile, la partecipazione e la concretezza degli impegni presi sono importanti punti di forza per arrivare a reali traguardi ambientali, grandi o piccoli che siano. E la linfa vitale della comunità globale di Earth Hour sono le persone, di tutti i ceti sociali, di tutte le nazioni del mondo, che hanno dimostrato come, se si crede in qualcosa, è possibile ottenere cose impensabili. Nel 2013, Earth Hour non è più soltanto un evento annuale, ma un movimento continuo che guida azioni reali per cambiare il mondo in cui viviamo”.

Inoltre, nel mese che il WWF dedica alla lotta al cambiamento climatico e alla mobilitazione globale per il futuro sostenibile, proprio in vista dell’Earth Hour, il WWF Italia e il Centro Euromediterraneo per i Cambiamenti Climatici (CMCC) siglano un accordo mirato al rafforzamento e alla divulgazione della conoscenza scientifica sui cambiamenti globali e sui cambiamenti climatici. Gli esperti del WWF e del CMCC, ritenuto tra i 100 think tank globali più influenti secondo il rapporto 2012 “Global Go To Think Tank Report” dell’Università della Pennsylvania, collaboreranno per dare massimo risalto ai grandi rapporti internazionali su questi temi e alla loro corretta divulgazione , nel monitorare le Oasi WWF per studiare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla biodiversità, nel realizzare specifici studi e iniziative di educazione e formazione. Un accordo particolarmente significativo in quest’anno che vedrà il rilascio del primo volume del nuovo quinto rapporto dell’Intergovernamental Panel on Climate Change (IPCC).

“Il cambiamento climatico rappresenta la punta dell’iceberg dei grandi cambiamenti ambientali globali che stanno verificandosi sul nostro pianeta a ritmi e intensità sempre più gravi – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia - In questa situazione diventa fondamentale una corretta diffusione delle conoscenze scientifiche sugli effetti dei cambiamenti globali che l’intervento umano produce sui sistemi naturali, perché solo da questa corretta conoscenza può prendere avvio la trasformazione delle nostre società necessaria per invertire la rotta e garantire un futuro sano alla vita sul pianeta e al loro benessere.”

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