Kristianstad è una cittadina svedese di trentaseimila abitanti. Eva Matterson, addetta alla comunicazione racconta: “Ci siamo chiamati il Regno delle Acque e usiamo l’allagamento per attirare turisti con iniziative come lo zanzara-safari.
Benvenuti nel mondo dell’adattamento ai cambiamenti climatici. La cittadina svedese da poco ha una nuova passeggiata che segue il corso del canale. C’è chi legge un libro su una panchina e chi pedala.
Hans- Åke Ström, ingegnere capo della città, spiega che «negli ultimi dieci anni le inondazioni sono state sempre più frequenti e i vecchi argini non andavano più bene. Ormai dobbiamo mettere in conto una quantità d’acqua doppia». I livelli delle acque salgono con i mutamenti del clima e molte altre città si troveranno nella stessa condizione di Kristianstad. Per Åse Johannessen, ricercatore dell’Istituto svedese sull’Ambiente, «le città saranno costrette a decidere: vivere con l’acqua o tagliarla fuori del tutto. La seconda soluzione è però più rischiosa di quanto si pensi, meglio dunque convivere con le acque e non creare sistemi vulnerabili che possono causare disastri se le barriere artificiali cedono».
I terrapieni con gli argini sono ormai inseriti nel paesaggio e bordano le aree residenziali di Kristianstad. Di più: le autorità comunali hanno fatto di necessità virtù e li utilizzano come piste ciclo-pedonali. Se gli impegni di riduzione di CO2 non saranno rispettati a livello mondiale, il livello delle acque salirà di 1,6 metri entro l’anno 2100. Kristianstad sarà inondata. Intanto si prepara trasformando il parco in serbatoio e costruendo su moderne palafitte. Come il nuovo museo, in cui i visitatori vengono incoraggiati a prendere confidenza con uno stile di vita a contatto con l’acqua.