2 Settembre 2015
Gabriele Renzi
CAMBIAMENTO CLIMATICO
2 Settembre 2015
Gabriele Renzi

Road to Paris, Obama avverte: Terra a rischio, abbattiamo le emissioni di gas serra”

Dall’Alaska il presidente Usa lancia la volata verso la COP 21: abbiamo il potere di contrastare il cambiamento climatico, ma dobbiamo farlo adesso

A un mese dall’annuncio del Clean Power Plan, il piano per la riduzione delle emissioni dei gas a effetto serra degli Stati Uniti, Barack Obama torna a parlare di cambiamento climatico.
Intervenendo ad una conferenza sull’Artico ad Anchorage, in Alaska, Obama ha riconosciuto gli effetti potenzialmente devastanti dei cambiamenti climatici in atto e ha esortato i leader mondiali ad adottare strategie funzionali al loro contenimento.
Il presidente ha tratteggiato uno scenario catastrofico per l'intero Artico se non verrà risolta rapidamente la questione dell'effetto serra: "Non ci stiamo muovendo abbastanza velocemente. Tutti i Paesi non lo stanno facendo, compresi gli Stati Uniti che hanno contribuito a creare questo problema.
Il problema del climate change si puo' ancora risolvere, abbiamo ancora il potere di farlo, ma dobbiamo farlo adesso. Se andiamo avanti cosi', condanneremo i nostri figli a vivere in un pianeta i cui problemi non potranno piu' essere risolti".
Non è un caso che il presidente abbia scelto l’Alaska per lanciare il suo monito. Obama considera infatti l’artico e l’Alaska come la cartina di tornasole dei cambiamenti climatici, uno dei primi luoghi in cui gli effetti drammatici dei cambiamenti climatici si manifesteranno. E più di qualcosa in questo senso è già purtroppo visibile; ogni anno in Alaska si scioglie una quantità di ghiaccio pari a un'area grande come il National Mall di Washington (circa 125 ettari) e per rafforzare il suo messaggio Obama ha preso parte ad un'escursione sul Seward, uno dei ghiacciai dell'Alaska che si stanno lentamente sciogliendo.
 
"I cambiamenti climatici stanno gia' distruggendo la nostra agricoltura, i nostri ecosistemi, le nostre acque, l'approvvigionamento alimentare, le fonti di energia, e le infrastrutture", ha ricordato Obama che prevede un futuro scuro per gli scettici ancora poco convinti della gravità del problema: "Saranno sempre piu' soli, nelle loro isole sempre piu' divorate dalle acque".
A due mesi dall’apertura della Conferenza di Parigi il leader americano sembra aver chiara la strada. Prossima tappa il 23 settembre quando è previsto un incontro con Papa Francesco, particolarmente sensibile alle questioni ambientali, questioni che dopo l’uscita dell’enciclica Laudato Si non potranno non essere uno dei punti centrali dell’agenda.

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