26 Ottobre 2013
CAMBIAMENTO CLIMATICO
26 Ottobre 2013

S.O.S. dall’Europa: respiriamo troppe polveri

Suona come un grido di allarme l'ultimo rapporto dell'Agenzia europea dell'ambiente (Aea): l’aria che respira la gran parte dei cittadini dell’Unione europea non va. Oltre il 90% degli europei che vive in città è infatti quotidianamente sottoposto a un livello troppo elevato di polveri ultrafini (fino al 96% dei cittadini Ue per le Pm 2,5) e di ozono (fino al 98%).
Il rapporto si riferisce al periodo 2009-2011 e prende come parametro di riferimento le soglie limite dell'Organizzazione mondiale della sanità, spesso più severe rispetto a quelle dell'Ue. In assoluto gli inquinanti presenti nell’atmosfera sono in calo, ma la presenza di particolato e ozono rimangono problematici.
Purtroppo l’Italia registra primati dei quali non andare fieri: il nostro Paese detiene il record assoluto sul fronte dell’ozono, segnando valori oltre tre volte più elevati rispetto alla soglia limite. Per quanto riguarda l’ozono, la maglia nera in tutto il Continente Maglia tocca a Padova, che conta 104 giorni di superamenti nel 2011, seguita da Pavia, Reggio Emilia, Treviso e Parma, Verona e Varese. Nei primi 30 posti della classifica Ue ben 23 sono occupati da città italiane e l’aria più colpita della Penisola è la Pianura Padana.
L'Italia nel 2011 è stato anche fra i Paesi europei che più spesso hanno superato il limite Ue della media annuale per le Pm10 e Pm 2.5, insieme a Polonia e Slovacchia. Per quanto riguarda le polveri sottili (Pm10), al dodicesimo posto della classifica Ue c’è Monza (121 giorni di sforamenti nel 2011), tallonata da Brescia (113), poi Cremona (109), Vicenza (107), e Torino (105), Padova (93) e Venezia (85). Anche nei siti rurali la tendenza non è positiva: il numero di centraline che ha rilevato superamenti per le particelle sottili fra 2009 e 2011 in Europa è più che raddoppiata, con un aumento significativo delle concentrazioni registrato in Italia, insieme ad Austria, Repubblica Ceca, Germania, Olanda e Polonia.
Il bollettino dell’Aea include anche valori oltre il limite annuale del biossido di azoto (Nox) in 26 stazioni di rilevamento rurali, di cui 16 in Italia, seguita da Austria, Belgio, Francia, Germania e Olanda. Gli italiani segnano anche i pochi eccessi nei livelli orari e giornalieri di anidride solforosa (So2), con Spagna, Bulgaria e Romania. Il primo indiziato come colpevole delle emissioni killer è il traffico, seguito da industria, agricoltura e abitazioni.
“L’inquinamento dell’aria sta provocando danni alla salute umana e agli ecosistemi” denuncia commentando i dati Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’Aea. “Per arrivare ad un percorso sostenibile - esorta Bruyninckx -, l’Europa dovrà essere ambiziosa e andare oltre l’attuale legislazione”. Molto determinata la risposta del commissario europeo all’ambiente Janez Potocnik, che garantisce di essere “pronto a rispondere” con l’arrivo di nuove regole entro l’anno.

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