10 Gennaio 2013
Redazione
CAMBIAMENTO CLIMATICO
10 Gennaio 2013
Redazione

Sondaggio Eurobarometro: tra i cittadini europei, gli italiani i più preoccupati per la qualità dell’aria

Janez Potocnik, commissario ambiente UE: I cittadini vogliono che interveniamo e risponderemo rivedendo nel 2013 le nostre politiche in materia di qualità dell'aria''

L’81% degli italiani ritiene che la qualità dell’aria sia peggiorata negli ultimi decenni; invece la media dei Paesi del resto d’Europa si aggira attorno al 56% dei cittadini. La diffusione di questi dati è di Eurobarometro, in seguito  ad uno dei periodici studi commissionati dal Parlamento europeo sullo stato dell’opinione pubblica negli Stati membri. Si sono espressi  25.525 cittadini dei 27 Paesi dell'Unione dai 15 anni in su e secondo il sondaggio quasi 4 europei su 5 pensano che l'Ue debba proporre nuove misure per affrontare l'allarme. Sotto accusa sono le emissioni di veicoli (96%), industria (92%), e trasporti internazionali (92%) e l'incapacità delle amministrazioni di fronteggiare il problema: il 72% degli europei non è soddisfatto degli interventi finora adottati.
Il commissario Ue all'ambiente, Janez Potocnik ha dichiarato: ''I cittadini vogliono che interveniamo e risponderemo rivedendo nel 2013 le nostre politiche in materia di qualità dell'aria'' aggiungendo però dati poco confortanti: ''La nostra stima è che nel 2010 siano state 420mila le morti premature a causa dell'inquinamento dell'aria''.
Altri numeri del sondaggio fanno riferimento alle percentuali di chi si preoccupa per la salute: '87% degli europei considera l'asma, le allergie e altre malattie respiratorie una "questione seria". E si arriva fino al 92% se si passa a considerare le patologie del cuore.Tra i sistemi di energia considerati "amici" dell'ambiente, poi, primeggiano le auto elettriche (71%) mentre le macchine ibride raccolgono solo il 39% dei consensi. E c’è di più: il 63% dei cittadini dell'Ue intervistati considera  la riduzione dell'uso dell'auto  una delle più urgenti azioni individuali da mettere in pratica per limitare le emissioni di gas serra. Riguardo alle fonti energetiche rinnovabili, inoltre un europeo su sette è convinto che debbano essere una priorità: è questa  la soluzione preferita in tutti i Paesi dell'Unione per migliorare la situazione entro i prossimi trent'anni.
A questo punto gli europei ''ci stanno chiedendo - spiega Potocnik - più misure in settori chiave e una migliore informazione sull'efficacia delle politiche''. Non a caso il 2013 e' stato battezzato Anno europeo dell'aria: ''Questa decisione riflette sia la serietà  economica del problema, sia l'impatto sulle persone'', ha commentato Jacqueline McGlade, direttore esecutivo dell'Agenzia europea per l'ambiente.
Al Parlamento europeo non resta che cogliere al meglio le percezioni e le attese dei cittadini in merito alla qualità dell’aria nel vecchio continente.

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