27 Novembre 2012
Redazione
CAMBIAMENTO CLIMATICO
27 Novembre 2012
Redazione

il Wwf a Doha: L'imperativo ad agire “non è mai stato così forte”

"Il mondo sta rapidamente tornando indietro sui suoi obiettivi di taglio alle emissione di CO2 e, se questo non si arresta, si dovrà affrontare le conseguenze devastanti di un mondo più caldo di 4 gradi". Così si è espressa Maria Midulla, responsabile Clima e Energia del Wwf

Per il Wwf i negoziati sul cambiamento climatico a Doha, in Qatar, "devono gettare le basi per un accordo equo, ambizioso e vincolante entro il 2015". Di solito, "ci si aspetta che questo genere di negoziati non riesca a risolvere in modo significativo i problemi. È arrivato il momento in cui le aspettative devono essere smentite - dice Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del Wwf Italia, a Doha per la 18ma Conferenza Onu sui cambiamenti climatici- i governi di tutto il mondo hanno ancora la possibilità di venire a Doha e far succedere qualcosa. E la fiducia tra i paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo sarà il fattore decisivo per il successo dei negoziati a Doha". La mancanza di fiducia "è uno dei principali nodi del momento - continua Midulla - i paesi sviluppati si sono impegnati, anche a bassi livelli, ma alcuni non hanno adempiuto ai loro impegni. Allo stesso tempo, i paesi in via di sviluppo sono stati spinti a prendere piú misure, ma senza impegni finanziari perche vengano attuate. Tutti i Paesi devono fare la loro parte per arrivare al livello di fiducia necessario per fare progressi. A nostro avviso, questo può creare o distruggere i progressi verso la finalizzazione di un nuovo accordo globale entro il 2015". L'imperativo ad agire "non è mai stato così forte", segnala l'associazione ambientalista. Le recenti relazioni scientifiche sul cambiamento climatico "mostrano in modo drammatico che il mondo sta rapidamente tornando indietro sui suoi obiettivi di taglio alle emissione di CO2 e, se questo non si arresta bruscamente, il mondo dovrà affrontare le conseguenze devastanti di un mondo più caldo di 4 gradi, troppo rispetto ai 2 gradi che la scienza si raccomanda di non superare".

"Solo quest'anno, abbiamo assistito ad alcuni degli effetti più devastanti del cambiamento climatico in tutto il mondo. Poiché le emissioni di CO2 hanno raggiunto livelli record, il ghiaccio marino artico ha raggiunto i minimi storici, la siccità ha devastato le aree del mondo produttrici di grano e i prezzi di grano, mais e soia hanno raggiunto picchi storici. E quando i prezzi del cibo raggiungono il picco, i poveri soffrono la fame - prosegue Mariagrazia Midulla - se i Paesi non sono pronti a dimostrare una maggiore ambizione (vale a dire meno emissioni e più finanza), vivono in un universo parallelo, un universo in cui il cambiamento climatico non sta travolgendo il mondo come un treno in corsa". Ciò detto, "ci auguriamo che i paesi reagiscano all'ondata di eventi climatici estremi che hanno colpito il Pianeta quest'anno e ci aspettiamo che l'Unione Europea giochi un ruolo da protagonista per portarci verso il secondo periodo di impegni del Protocollo di Kyoto - conclude Midulla - chiediamo ai Paesi ricchi di avere piani credibili, in cui vengano mantenute le promesse di mobilitare risorse per il Clima e ci aspettiamo che i paesi in via di sviluppo facciano la loro parte, tenendo presente, in primo luogo, che la maggior parte di essi sono ancora paesi a basso reddito. La vera prova sta nel vedere se il mondo è pronto a un drastico taglio delle emissioni, in linea con quanto tutti i più affidabili scienziati e le istituzioni ci stanno dicendo".

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