29 Novembre 2012
Samanta La Manna
CAMBIAMENTO CLIMATICO
29 Novembre 2012
Samanta La Manna

la Banca Mondiale avverte: Abbassate la temperatura!

La Banca Mondiale ha pubblicato il 19 Novembre 2012 un rapporto preparato dal Postdam Institute Climate Impact Research intitolato “Abbassare la temperatura; le ragioni della necessità di evitare un mondo più caldo di 4° C.”

Gli scenari a 4° sono devastanti: inondazione delle città costiere; rischi crescenti per la produzione di alimenti che possono portare a più alti tassi di malnutrizione; molte zone secche diventeranno più secche quelle umide più umide; ondate di calore senza precedenti in molte regioni, soprattutto in quelle tropicali; grave scarsità d’acqua; aumento della frequenza ad alta intensità di cicloni tropicali, e la perdita irreversibile di biodiversità, compresi i sistemi di barriere coralline. Così si legge nel Rapporto presentato dalla Banca Mondiale lo scorso 19 Novembre; e non si può dire che ci sia da stare tranquilli.
Si tratta, senza dubbio, di un intervento decisamente eccezionale, e gli ultimi eventi meteorologici dell’estate appena trascorsa confermano quanto probabilmente il mondo sia andato nella direzione sbagliata, sottovalutando i cambiamenti climatici. Solo azioni rigorose possono evitare tali catastrofi
Il documento, presentato a una conferenza stampa dal Presidente della BM, Jim Yong Kim, offre uno sguardo sulla più recente letteratura scientifica e analizza i rischi (quasi certi più che probabili) associati ad un riscaldamento globale maggiore di 4° entro questo secolo. Si tratta di un tentativo rigoroso di delineare una serie di pericolosi impatti del riscaldamento globale, particolarmente preoccupanti per i Paesi più poveri.
Non possiamo porre fine alla povertà nel mondo se non cerchiamo di intervenire sul riscaldamento globale – ha dichiarato Jim Yong Kim – non è solo una questione climatica, ma di giustizia sociale”.
Nel rapporto si fa riferimento al livello minimo raggiunto a settembre dai ghiacciai del Mare Artico e alle alte temperature degli ultimi tempi, in Russia e Stati Uniti mai registrate prima. È ineludibile che i Paesi industrializzati rispettino gli accordi presi sull’abbassamento delle emissioni di CO2. Se così non fosse la più grave conseguenza sarebbe l'innalzamento del livello delle acque: 90 centimetri in più nell’ Oceano Indiano e nel Mar Cinese Meridionale.
In Medio Oriente e Mediterraneo, è alto il rischio di un incremento della temperatura media del mese di luglio aumentare di circa nove gradi rispetto a quella attuale. “Sono questi effetti combinati a determinare le conseguenze più letali nei Paesi in via di sviluppo” ha sottolineato il direttore del Postdam Institute for Climate Impact, John Schellnhuber.
Il presidente della Banca Mondiale ha palesato “speranza sul fatto che lo shock derivante dal rapporto inviti subito tutti ad agire al più presto” . Nel 2011 la concessione di fondi a nazioni che pongono in essere misure anti-riscaldamento globale è stata raddoppiati: quasi sette miliardi in 48 diversi Paesi. Un mondo a 4 ° C sarebbe così diverso da quello attuale da minacciare la capacità di prevedere e pianificare le future esigenze di adattamento. Solo azioni rigorose dei Paesi industrializzati possono evitarlo, ammonisce la Banca Mondiale, e potremo “mantenere il riscaldamento sotto i 2 ° C”. Forse.

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