Laboratorio Linfa e il futuro dell’artigianato

Fiducia e cooperazione creano sia la domada che l'offerta. Così nasce un'esperienza di vero ecodesign

Laboratorio Linfa ha due anime, una che riflette e sensibilizza sull’eco-design e una che lavora alacremente e, come qualcuno direbbe, “sta nel mercato” pur se a modo suo. Due ambiti connessi con scambio di competenze e tante esperienze umane che arricchiscono e delineano il futuro della progettazione sistemica permettendo di fare vero design e riflettere sulle ricadute ambientali e sociali oltre alla fattibilità industriale. Due ambiti su cui vigila l’intransigente etica dei fondatori che trasforma la comunanza d’intenti con tante altre persone in un caleidoscopio di possibilità professionali e iniziative improntate allo scambio e alla condivisione. Il laboratorio non insegna, ma crea, più che arte e moda, artigianato del futuro.

 

Il nome del gruppo racconta già come la progettazione sia fatta all’insegna dello sviluppo sostenibile, e come le questioni ambientali trasversalmente incontrino il design, l’educazione, la comunicazione, la tutela e la conservazione della natura. Usano pallet dismessi, vecchi mobili e infissi, li disassemblano e li reinseriscono in un nuovo ciclo di vita. Usano finiture naturali ricavate dalla poseidonia, un’alga presente nel Mediterraneo, o dalle arance. Si chiama semplicemente artigianato, la natura economica dell’Italia, in cui le competenze manuali permettono l’uso efficiente dei materiali e si coniugano con l’estetica, frutto del giusto connubio tra forma e funzione.

 
I riconoscimenti arrivano per i loro prodotti di riuso creativo in contrapposizione ai prodotti diffusi sul mercato, spesso realizzati con materiali in downcycling come il truciolare e per questo vincono nel 2014 un concorso internazionale “Design in Upcycling” durante la Green Week, il più grande evento europeo destinato all’ambiente e promosso dalla Commissione Europea.
Ovviamente tutto bellissimo, ma economicamente è possibile fare gli artigiani del design?

 
Per stare sul mercato il Laboratorio ha deciso di partecipare sia nel costruire la domanda che l’offerta. La fiducia tra persone, l’idea di avere un pezzo unico ed etico nato dall’ingegno e dalla volontà di un uomo  sono cose che non è possibile portarsi in casa con un mobile di largo consumo. Il Laboratorio non costruisce nemmeno prodotti di lusso, dove di nuovo il prezzo, questa volta alto oltre misura, trasmette un senso di esclusività che esclude, appunto. Non fanno il miglior prezzo, non sono destinati a pochi ma, sono amati da coloro che vi credono e ad amici che aumentano di giorno in giorno.
Il design del Laboratorio Linfa è fortemente social e organizza degli interessanti workshop di eco-design in cui si incontrano aziende, professori, studenti in un grande scambio che produce quel sentimento di fiducia alla base dell’incontro tra domanda e offerta di cui abbiamo parlato.

Per farlo riunisce ragazzi, li mette in tenda, li rifornisce di materiali di recupero e in un clima informale e gioioso, magicamente, tutti creano con  partecipazione e trasporto. Nella pagina dedicata al workshop 2013  svoltasi a Lecce o a quella dedicata al workshop 2014 ARMS & CRAFTS è possibile vedere con i propri occhi tutto questo e soprattutto vedere i prodotti ideati.

 
Proprio quest’ultima esperienza ha avuto come tema la canapa, sotto tutte le sue forme, da affiancare al legno di recupero per la creazione di una linea di arredi green, capace di unire alle nuove tendenze del riuso creativo dei materiali di scarto i saperi e i materiali della tradizione manifatturiera italiana. Così nella logica della condivisione dei saperi e non solo, l'azienda Agraria Trionfi Honorati ha portato il suo know how tecnico nella coltivazione e trasformazione della canapa, e la Subissati ha portato il suo interesse al recupero del legno di scarto connesso alla sua produzione di case in legno; due aziende marchigiane che ben raccontano questo approccio sempre più ibrido al confine tra profit e no profit, tra progettazione e produzione, tra sperimentazione e costruzione, tra dono ed economia.

 
Tante le organizzazioni che vedono grandi potenzialità in questi incontri come strumento di rilancio dell'artigianato, di sensibilizzazione ambientale e formazione professionale per i giovani. La CNA Marche,  l'ISIA di Roma e Pescara, la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, la Fondazione Symbola, Legambiente Marche, la Regione Marche ed il Comune di Montemarciano hanno fortemente creduto nel progetto insieme al network ChimicaVerde Bionet, l'associazione che a livello nazionale promuove e sviluppa la ricerca e l’applicazione industriale di materie prime di origine vegetale, ed Assocanapa attraverso lo stanziamento di tessuto di canapa per le attività di laboratorio.

**