3 Gennaio 2013
Redazione
CICLO DEI RIFIUTI
3 Gennaio 2013
Redazione

1.638 tonnellate di lampade fluorescenti esauste raccolte in territorio nazionale nel 2012

Il recupero e trattamento di apparecchiature di illuminazione chiude il 2012 con un dato estremamente positivo, ma Il consorzio Ecolamp non considera l’obiettivo completamente raggiunto e evidenzia le difficoltà a diffondere abitudini ecocompatibili

Ecolamp,  il consorzio senza scopo di lucro dedito alla raccolta e al riciclo delle sorgenti luminose a basso consumo a fine vita (gruppo R5 dei RAEE), chiude l’anno 2012 giungendo a quota 1.638 tonnellate di lampade fluorescenti esauste  raccolte in territorio nazionale. Un dato estremamente positivo, in controtendenza rispetto alla flessione complessiva registrata dal comparto RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), che vede la raccolta scendere del 9%. Ma gli obiettivi che Ecolamp si è posto nel corso dell’anno non possono dirsi completamente raggiunti. Numerosi sono gli ostacoli che impediscono la diffusione di abitudini ecocompatibili: la scarsa informazione veicolata dalle istituzioni governative, e, soprattutto, il disinteresse (ostruzionismo?) da parte dei distributori.

 Un quadro allarmante che trova ampia descrizione nell’indagine condotta dalla rivista di Legambiente “La Nuova Ecologia”, che nel numero di dicembre 2012 pubblica l’articolo “Luci a raccolta” dedicato all’effettiva applicazione dello scambio “uno contro uno”, il decreto entrato in vigore con il D.M. n.65 del 2010 che obbliga i negozianti a ritirare gratuitamente i rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente. I mystery shopper coinvolti nell’inchiesta di Legambiente testimoniano però che, nonostante l’obbligo di legge, solo quattro centri della grande distribuzione, su dodici coinvolti (a Bari, Milano e Roma, hanno accettato il ritiro delle lampadine esauste. I motivi? Addetti alle vendite non a conoscenza della normativamancanza di contenitori per il conferimento, limitata proattività dei distributori, scarsa abitudine a tali richieste da parte dei cittadini.

I distributori ignorano, o trascurano, gli obblighi imposti dal decreto uno contro uno – commenta Fabrizio D’Amico, Direttore Generale del Consorzio Ecolamp – e ancora pochi cittadini sono a conoscenza della possibilità di restituire il materiale esausto al momento dell’acquisto di un prodotto equivalente. I nostri dati di raccolta registrano un incremento del 12% rispetto al 2011, crescita proporzionalmente più consistente se si considerano i materiali pervenuti attraverso i soli canali dedicati ai professionisti del settore illuminotecnico: Collection PointGrandi Centri e servizio Extralamp, che verrà esteso fino a giugno 2013”. 

 “I consorzi non possono però essere i soli a promuovere la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti RAEE, per diffondere una corretta educazione al riciclo e per rispettare i tassi di raccolta attualmente richiesti dalla normativa e quelli più ambiziosi presenti nella nuova direttiva europea sui RAEE. Contribuiamo a tali obiettivi offrendo servizi gratuiti e volontari – prosegue D’Amico - sostenendone i costi e divulgando informazioni a sostegno, ma necessitiamo un supporto nella campagna educativa, sia da parte della grande distribuzione che delle Istituzioni. Il contributo del Centro di Coordinamento RAEE potrebbe far fare un notevole passo in avanti all’intero comparto RAEE: inserire i dati di raccolta volontaria nei conteggi ufficiali sarebbe un giusto riconoscimento per le realtà consortili italiane che si sono mosse a favore dell’adeguamento agli standard europei. Inoltre – conclude il Direttore del Consorzio Ecolamp – contribuirebbe a fornire una quadro informativo conforme alla realtà, incentivando la ripresa della raccolta, che nel 2013 deve avere nuovamente il segno positivo”. ( fonte: Ecolamp)

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