Mancano all’appello le grandi città. Solo 4 i capoluoghi virtuosi
Presentato oggi all’interno del IV Ecoforum organizzato da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club la 24ma edizione del Premio Comuni Ricicloni, l’iniziativa targata Legambiente che premia le amministrazioni virtuose dal punto di vista della gestione dei rifiuti.
Sono 486 i comuni premiati come Rifiuti Free, che producono cioè meno di 75 kg di rifiuto secco indifferenziato per abitante all’anno, per un totale di 3milioni 276mila cittadini.
I comuni virtuosi diminuiscono i termini assoluti (erano 525 lo scorso anno), soprattutto a causa, spiega il rapporto, della fusione tra comuni di piccole dimensioni avvenuta ad inizio 2016 e del mancato conferimento di informazioni da parte di alcune realtà. Crescono invece i cittadini Rifiuti Free (erano meno di 3 milioni nel 2016).
Complessivamente dunque il 6% dei comuni italiani (e il 5,4% dei cittadini) è Rifiuti Free. È la Lombardia la regione che in termini assoluti contribuisce maggiormente a questo traguardo con 90 comuni di cui 20 oltre i 10mila abitanti, ma le regioni più virtuose sono Veneto (dove il 29,2% dei comuni regionali è Rifiuti Free), Friuli Venezia Giulia (27,8%) e Trentino Alto Adige (18,7%).
È insomma il Nord a trainare il Paese verso l’obiettivo Rifiuti Zero marcando una profonda distanza con il Centro Sud. L’82% dei Comuni Rifiuti Free sono infatti localizzati nel Nord Italia il 10% si trova al Sud e l’8% nel Centro.
Mancano all’appello le grandi città. Anche se aumentano i comuni di una certa dimensione che contengono la produzione di rifiuto indifferenziato (quest’anno sono entrati i 71mila abitanti di Carpi, gli oltre 20mila dei comuni lombardi di Cassano Magnago, Tradate e Suzzara, e cinque comuni toscani tra cui spiccano Empoli con 54mila abitanti e Capannori con 46mila) sono solo 4 i capoluoghi virtuosi con Trento che raggiunge Pordenone, Treviso e Belluno, presenti già dall’anno scorso.
“Sull’economia circolare anche le grandi città possono fare la differenza. Ce lo dimostra la città di Milano, prima metropoli italiana ad aver superato la soglia del 50% di raccolta differenziata, che ha domiciliarizzato il sistema della raccolta differenziata anche della frazione organica e che, con un milione e trecentomila abitanti serviti dal porta a porta, risulta prima a livello internazionale. – dichiara la presidente di Legambiente Rossella Muroni - Ma se il sistema di Milano fa scuola nel mondo, come dimostra l’interesse della città di New York nel replicare il modello meneghino la Città Eterna non sembra imparare. A Roma la gestione dei rifiuti rimane un problema gravissimo che può essere risolto con poche azioni concrete: estendendo il porta a porta a tutta la città; costruendo impianti anaerobici per la gestione dell’organico con produzione di biometano; costruendo centri del riuso realizzati accanto alle isole ecologiche per intercettare i rifiuti prima che divengano tali e applicando la tariffa puntuale, secondo il principio ‘chi inquina paghi’”.