25 Marzo 2013
Redazione
CICLO DEI RIFIUTI
25 Marzo 2013
Redazione

Nuova vita agli pneumatici fuori uso

Circa 350.000 sono le tonnellate di pneumatici che ogni arrivano a fine vita nel nostro Paese

Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini e il Direttore Generale di Ecopneus, Giovanni Corbetta, hanno firmato l’accordo volontario di carbon footprint. Obiettivo primario è la definizione di una metodologia di calcolo dell’impronta di carbonio applicabile all’intero settore relativo alla produzione di manufatti realizzati con gomma derivante dal recupero degli Pneumatici Fuori Uso (PFU).

L’Accordo siglato con Ecopneus durerà 12 mesi e si inserisce tra le iniziative di eccellenza della collaborazione pubblico-privato promosse dal Ministero dell’Ambiente nell’ambito del programma sulla valutazione dell’impronta ambientale, ovvero la quantità totale di gas serra emessi per la realizzazione di un prodotto o di un servizio, alla quale partecipano un centinaio di aziende Italiane di diversi settori industriali.

Ecopneus, società senza scopo di lucro, è una delle organizzazioni che si occupa dal 2011 della gestione degli Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia ed è la prima società consortile ad aderire all’iniziativa, tra tutte le realtà italiane impegnate nel riciclo delle filiere di rifiuti.

“Questo accordo volontario ha un valore particolare – ha affermato Corrado Clini – non solamente perché il consorzio è il primo tra gli attori del segmento dei rifiuti ad aderire al programma Carbon Footprint, ma anche perché il recupero degli pneumatici usati e il loro riutilizzo sotto forma di materia e di energia dà un contributo importante al miglioramento dell’ambiente.

“Ecopneus è impegnata da sempre in numerose attività di ricerca e di sperimentazione, volte alla massima valorizzazione dei PFU e a creare le condizioni idonee allo sviluppo in Italia di un moderno comparto industriale del riciclo di questi materiali. Crediamo fermamente - ha dichiarato Giovanni Corbetta, Direttore Generale di Ecopneus - che proprio l’utilizzo di materie prime seconde recuperate dal trattamento dei PFU in prodotti destinati a diversi settori industriali potrebbe essere il volano per lo sviluppo di un mercato “green” in Italia che utilizzi al meglio le materie provenienti da processi di recupero e riciclo”.

Circa 350.000 sono le tonnellate di pneumatici che ogni arrivano a fine vita nel nostro paese. Ecopneus, società senza scopo di lucro nata per il rintracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero finale dei Pneumatici Fuori Uso (PFU) in Italia, ne gestisce quasi l’80%.Le applicazioni dei materiali derivanti dai processi di lavorazione dei PFU, spaziano in campi diversi: superfici per attività sportive (campi da calcio, piste da atletica, campi da pallacanestro e pallavolo, pavimentazioni in ambito degli sport equestri); asfalti stradali con bitume modificato per la realizzazione di strade che durano di più, resistenti alle intemperie, meno rumorose, più drenanti in caso di pioggia; cordoli, spartitraffico, rallentatori e delimitatori di corsie nelle nostre città cui si aggiungono rivestimenti di protezione per fioriere, rotatorie e aiuole spartitraffico; materiali isolanti impiegati in edilizia per l’isolamento termico ed acustico di pareti, solai e pavimenti.

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