10 Maggio 2018
Dario Caputo
CICLO DEI RIFIUTI
10 Maggio 2018
Dario Caputo

Organico: il modello di raccolta italiano sbarca a New York

Una sperimentazione di due mesi condotta a Manhattan dal Consorzio Italiano Compostatori  ha portato ad un aumento della raccolta del 400%. Secondo gli esperti del CIC l’Italia è lo stato più avanzato sulla raccolta dell’organico.

Orgoglio tutto italiano quello della modalità di raccolta dell’umido a tal punto da arrivare oltre oceano e più precisamente a New York dove, il Consorzio Italiano Compostatori, ha condotto un esperimento che ha visto il coinvolgimento di oltre 600 famiglie in un complesso residenziale di 25.000 abitanti. L’esperimento, durato due mesi e che si è svolto nella zona residenziale Stuyvesant Town (StuyTown), uno dei più grandi plessi residenziali di Manhattan, ha soddisfatto notevolmente gli esperti italiani del CIC che, per tutta la durata dello stesso, hanno introdotto strumenti e informazioni in grado di coinvolgere i cittadini e incrementare la quantità e la qualità dei rifiuti organici raccolti.  Gli esiti della sperimentazione, presentati nell’ambito della giornata sulla consapevolezza del compost (ICAW) organizzata dai compostatori americani, sono stati più che positivi: utilizzando sacchetti compostabili e posizionando i bidoni della spazzatura più vicini alle abitazioni, la raccolta dell’umido è infatti aumentata di ben 4 volte.  Il Bel Paese non ha quindi nulla da invidiare alla Grande Mela anzi, come spiegato da Massimo Centemero, Direttore del CIC e vice presidente ECN, “in Europa siamo pronti a recepire le nuove norme del Pacchetto sulla Circular Economy, siamo lo stato più avanzato anche rispetto alla Germania”.

 

Prima della prova, solo il 10-15% dell’organico prodotto dal campione veniva depositato correttamente nel bidone marrone; successivamente, grazie all’introduzione di nuovi elementi come ad esempio la fornitura agevolata di sacchetti compostabili ed un bidone di raccolta nei pressi dell’abitazione, la raccolta corretta del rifiuto è aumentata di circa 4 volte arrivando a un 60-70% del potenziale,  mantenendo anche un livello di qualità molto alto per la tipologia di scarti raccolti. Secondo Michele Giavini, esperto del CIC che ha coordinato il progetto,  “fruttuosa è stata anche la collaborazione con Eunomia e Biobag, che ha fornito i secchielli aerati e sacchetti compostabili in bioplastica MATER-BI® di Novamont per la prova, e con lo staff di StuyTown che ha monitorato costantemente il peso e la qualità del rifiuto organico raccolto durante le 8 settimane di sperimentazione”.

 

Il risultato assume dei connotati ancora più positivi se si pensa che, secondo l’ultima indagine di BioCycle, negli Stati Uniti la raccolta dell’organico è attiva solo in 320 Comuni, concentrati soprattutto in California, per circa 4-5 milioni di persone su un totale di 325 milioni. Situazione completamente diversa dall’Italia dove il CIC stima che siano più di 4.000 i Comuni, per circa 40 milioni di persone, che hanno un servizio  attivo di raccolta dell’umido per un totale di 4 milioni di tonnellate di organico che viene trasformato in compost, fertilizzante naturale, biometano o carburante a zero emissioni. Tutto ciò genera un impatto positivo non solo a livello ambientale ma anche a livello economico dal momento che la filiera produce anche un numero considerevole di posti di lavoro. “Numeri che adesso non potranno che aumentare, anche grazie all’approvazione da parte del Parlamento Europeo del pacchetto sull’Economia Circolare che prevede l’obbligo dal 2023 della raccolta differenziata del rifiuto organico (“bio-waste”) per produrre compost di qualità e riportare la sostanza organica nel suolo. Abbiamo molto da insegnare all’estero, ma non ce ne rendiamo conto - sottolinea Centemero - l’Italia infatti è lo stato più avanzato in questo senso, anche più della Germania, nonostante la carenza di incentivi e tutti i problemi di gestione dei rifiuti che spesso ha sofferto il nostro Paese”.

 

L’entusiasmo per l’esperimento è quindi notevole ma è necessario impegno ma soprattutto investimenti da parte della gestione del complesso residenziale; a tal proposito Samantha MacBride, Direttore di  Research and Operations - Bureau of Recycling and Sustainability, ha dichiarato che Abbiamo cultura e sistemi politici diversi dall’Europa e dall’Italia, ma credo che possiamo acquisire molte informazioni dall’esempio dell’Italia e delle grandi città in cui la raccolta funziona bene. Siamo in un momento storico di transizione sociale ed ambientale, ci vorrà un cambiamento anche del modello economico in cui smettiamo di utilizzare risorse fossili e cominciamo ad usare risorse biologiche e sostenibili. La raccolta dell’umido e la produzione di biogas e fertilizzante organico fanno parte di questa transizione”.

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