16 Luglio 2018
Giorgia Martino
CICLO DEI RIFIUTI
16 Luglio 2018
Giorgia Martino

Plastica in mare: in Indonesia arrivano i pescatori di rifiuti

L'idea è di due surfisti americani che, con l'associazione 4Ocean, danno lavoro a tante persone per ripulire il mare di Bali

150 milioni di tonnellate di plastica: è questa la preoccupante quantità che si stima attualmente in mare. E, purtroppo, è destinata ad aumentare, con un ritmo di ben 8 milioni di tonnellate all’anno.

Intere distese marine violate da materiale altamente inquinante, che intrappola, ferisce e porta alla morte troppe creature che in mare dovrebbero vivere. E si tratta di un fenomeno talmente dilagante che è visibile anche ad occhio nudo.

Non a caso due surfisti americani, durante una loro vacanza a Bali, in Indonesia, hanno potuto vedere lo scempio della situazione del luogo dalle operazioni di alcuni pescatori: nelle loro reti, infatti, finiva più plastica che pesce. Da qui l’idea geniale ed ecosostenibile dei due ragazzi: trasformare i pescatori di pesce in pescatori di plastica.

In questo modo, non solo sono nati nuovi posti di lavoro, ma l'ambiente marino locale ha subito anche una vera e propria rinascita, ripulendosi nel 2017 da ben 115 tonnellate di rifiuti, raccolti da imbarcazioni di lavoratori che operano 7 giorni su 7.

Questa iniziativa è stata affiancata dalla nascita dell’associazione 4Ocean, che provvede quindi non solo alla raccolta dei rifiuti, ma anche al loro riciclaggio. Da qui l’idea di una raccolta fondi che avviene tramite la vendita di braccialetti creati col materiale pescato e riciclato. Ogni braccialetto finanzia la raccolta di mezzo chilo di rifiuti.

Ma 4Ocean ha obiettivi sempre più grandi: per il 2018, infatti, l’associazione mira a triplicare la raccolta di rifiuti dell’anno precedente, arrivando a pescare oltre 450 tonnellate di plastica.

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