13 Maggio 2014
Redazione
CICLO DEI RIFIUTI
13 Maggio 2014
Redazione

Rifiuti, raccolti 8 milioni di pile esauste

A dirlo il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e accumulatori che ha diffuso i dati riguardanti la raccolta di questo particolare rifiuto nel 2013

È in costante crescita la raccolta delle pile esauste, che nel 2013 ha raggiunto la quota di 8.440.000 kg. A dare la buona notizia il Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori che ha diffuso i dati riguardanti la raccolta di questo particolare rifiuto nel 2013. Ma ad aumentare, sottolinea il Centro di Coordinamento, non sono solo i rifiuti raccolti, ma anche gli stessi punti di raccolta.

Attualmente, infatti, si legge nella nota stampa, il servizio di raccolta prevede complessivamente 3270 punti dove poter buttare le pile esauste, quasi il doppio rispetto all’anno precedente. Dall’inizio del 2014, inoltre, si sono attivati nuovi servizi di ritiro anche presso i centri di stoccaggio che effettuano attività di raccolta sul territorio. Importante anche la rete dei centri di raccolta comunali che in un anno sono passati da 1.069 a 1.553 strutture. Completano la rete di raccolta gli oltre 30 impianti di trattamento dei RAEE.

Ovviamente non si hanno gli stessi risultati positivi per tutto il territorio nazionale. I territori più virtuosi in questo ambito sono la Lombardia che nel 2013 ha raccolto 477.095 kg di pile e accumulatori portatili, seguita a poca distanza dall’Emilia Romagna con 427.511 kg; terzo classificato il Piemonte con 294.755 kg. Al sud e nelle isole spicca invece la Regione Campania con 59.351 kg raccolti, seguita dalla Puglia (46.440 kg) e dalla Basilicata (23.442 kg). Per quanto riguarda la concentrazione dei punti di raccolta, afferma il CDCNPA, al centro-nord Italia la Lombardia occupa ancora il primo posto con 724 strutture, seguita dal Veneto (369) e dal Piemonte (346); al sud e nelle isole vi sono rispettivamente la Regione Campania con 141 punti di raccolta, la Puglia (131) e la Sicilia (88). 

Un risultato, questo, molto importante, basti pensare che questo rifiuto se smaltito in maniera non corretta può portare gravi danni alla salute dell’uomo e all’ambiente. Le pile contengono, infatti, sostanze chimiche che possono inquinare il terreno e le falde acquifere. Pertanto non possono essere raccolte come un normale rifiuto, ma devono essere separate per poter essere smaltite in tutta sicurezza.

 “Siamo molto orgogliosi del risultato raggiunto – afferma Giulio Rentocchini, Presidente del CDCNPA –perché in soli due anni il sistema nazionale di raccolta si è strutturato ed è entrato a pieno regime, servendo centri di raccolta comunali ed esercizi commerciali diffusi su tutto il territorio nazionale, dai più piccoli paesi dell’arco alpino alle isole minori. A questo punto non possiamo che aumentare ancora i nostri sforzi per raggiungere al più presto quel 45% di raccolta differenziata che l’Europa ha imposto come traguardo per il 2016”. 

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