8 Marzo 2013
Redazione
CICLO DEI RIFIUTI
8 Marzo 2013
Redazione

Trasformano i rifiuti in risorse: sono le Imprese Sociali del Riuso

Una risposta concreta ed efficace alla crisi: le imprese sociali del riuso. Danno nuova vita agli oggetti destinati a finire in discarica e creano occupazione, coniugando fini sociali e progetti ambientalisti

Le imprese sociali del riuso si stanno diffondendo a macchia d’olio in tutta Europa; recuperando oggetti altrimenti destinati a finire nella spazzatura contribuiscono a ridurre la produzione dei rifiuti e danno vita a un mercato di prodotti riciclati ai quali dare nuova vita. Inoltre, non sono pochi i benefici sociali: attraverso l’attività di raccolta, selezione, riparazione e messa in vendita, aumenta la consapevolezza di consumatori e produttori sui temi del riutilizzo e del riciclo dei materiali e si crea occupazione, in particolare per soggetti in condizione di svantaggio. 

I prodotti, raccolti soltanto tramite donazioni, vengono recuperati, lavorati e rigenerati dall’impresa sociale che ne promuove la reintroduzione in commercio, anziché l’avvio al riciclo. Mentre quest’ultimo prevede il recupero dei rifiuti e la loro trasformazione in materie prime seconde (scarti di lavorazione delle materie prime o di materiali derivati dal recupero e dal riciclaggio dei rifiuti, ndr), il riuso favorisce il riutilizzo del rifiuto in quanto tale. Il principio alla base è proprio questo: ciò che è spazzatura per qualcunouno, può diventare risorsa per altri.

In Europa il network più importante è Rreuse, una piattaforma che riunisce imprese sociali che lavorano in questo settore, perseguendo obiettivi ambientali e sociali.
Rreuse promuove un modello di sviluppo sostenibile basato su tre pilastri fondamentali:

  •  protezione ambientale (prevenzione e gestione sostenibile dei rifiuti)
  •  equità sociale (inclusione sociale e prodotti di qualità a prezzi accessibili)
  •  redditività economica (creazione di occupazione e opportunità formative)

Il network, che contribuisce a trasporre le logiche del riuso su scala industriale, conta 22 membri in 12 Paesi europei, impiega circa 42.000 persone a tempo pieno e oltre 200.000 volontari. Tutti i membri condividono valori comuni come la protezione ambientale, il servizio alla comunità, la lotta alla povertà e l'inclusione sociale delle persone svantaggiate favorendone il reintegro nel mercato del lavoro e nella società. Oltre agli obiettivi sociali e ambientali, queste iniziative mirano a riportare i prodotti a prezzi accessibili per il mercato, fornendo beni essenziali per i gruppi a basso reddito.
Alcuni dei membri di Rreuse sono già dei veri e propri giganti, come la catena belga Kringwinkel o la rete ENVIE in Francia.

L'unico membro italiano della reta è Orius, associazione bolognese che fornisce servizi orientati a sviluppare progetti che coniugano i temi dell'inclusione sociale e della sostenibilità ambientale.

Sembra auspicabile una diffusione capillare di questa particolare tipologia di imprese anche in Italia. Come risposta alla crisi economica e come impegno nei confronti della nostra Terra.

TAG: Riciclo
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