CITTÀ E TRASPORTI
9 Gennaio 2014

Ecosistema scuola, aumentano le green ma ancora troppe strutture sono pericolose

Dal dossier di Legambiente che fa il punto sulla situazione degli edifici scolastici ancora troppe ombre, con un palese divario nord-sud. Troppi edifici sono vetusti mentre aumentano quelli alimentati da energie rinnovabili.

In che condizioni sono le strutture scolastiche italiane?  Dal XIV dossier Ecosistema Scuola di Legambiente la situazione non sembra delle più rosee, con un numero altissimo di scuole in permanente stato di emergenza. Addirittura il 60% degli edifici sono costruiti prima del 1974, anno in cui è entrata in vigore la norma antisismica.

I dati a livello nazionale sono molto chiari: il 37,6% delle scuole necessita di interventi di manutenzione urgente, il 40% sono prive dal certificato di agibilità, il 38,4% si trova in aree a rischio sismico e il 60% non ha il certificato di prevenzione incendi.

Le esperienze da prendere a modello in Italia sono ancora toppo poche, ma tra i 94 capoluoghi di provincia nei quali è stato possibile raccogliere dati si distingue Trento, seguito in questa classifica da Prato  e Piacenza. Anche sotto questo profilo purtroppo il divario tra nord e sud resta palese con la prima città del meridione che si piazza solo al ventisettesimo posto occupato da Lecce.

In totale sono stati presi in esame 5.301 edifici scolastici di cui solamente lo 0,6% risulta  costruito con criteri di bioedilizia,  settore in cui 12 comuni hanno scelto di investire ingenti capitali. La verifica di vulnerabilità sismica è stata effettuata solo nel 27,3% degli edifici, mentre nelle aree ad alto rischio sismico e idrogeologico la verifica è stata effettuata nel 21% delle strutture. I requisiti di accessibilità sono stati ottenuti dal’82% delle scuole, il 16,4% ha realizzato interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Sul fronte delle certificazioni, rimangono stabili i dati relativi alle porte antipanico e agli impianti elettrici a norma.

La disparità territoriale tra nord e sud è evidente per quanto riguarda il patrimonio edilizio. Trento, Prato e Piacenza compongono il podio delle migliori città per quanto riguarda la qualità dell’edilizia scolastica, mentre il primo capoluogo del centro sud è L’Aquila al 23esimo posto per la prima volta in classifica dopo il terribile terremoto del 2009, per tanto non sono confrontabili realmente con gli altri capoluoghi, cosa che fa trovare solo al 27esimo posto quindi la prima città del sud, ovvero Lecce.

Il dossier dell’associazione del cigno verde fa trasparire anche la disparità tra manutenzione straordinaria e ordinaria. La manutenzione straordinaria di ogni edificio è passata dai 43.382 euro del 2011 ai 30.345 dello scorso anno,  con il nord che investe il triplo in questo settore rispetto al sud, nonostante mappe sismiche alla mano sia proprio il meridione l’area più sottoposta a pericolo idrogeologico, sismico e vulcanico. Abruzzo, Sicilia e Lombardia hanno fatto registrare un sostanzioso calo degli investimenti  mentre i casi che richiederebbero interventi straordinari sono altissimi raggiungendo nella prima regione addirittura il 94,5% degli edifici.

La novità di quest’anno è il trend positivo registrato nell’uso di fonti rinnovabili ed efficienza energetiche nelle strutture visionate. Dal 2008 le strutture  alimentate da rinnovabili sono raddoppiate passando dal 6,3% al 13,5. L’80,8% degli edifici ha un impianto fotovoltaico, il 24,9% impianti solari termici mentre solo l’1,6% un impianto geotermico e appena lo 0,4% un impianto a biomassa. A Prato la copertura degli edifici alimentati da rinnovabili è totale. Le regioni in cui l’utilizzo di rinnovabili nelle scuole è più alto sono Puglia 59,15), Veneto (32,7%), Abruzzo (28, 9%), Sardegna (23,8%), Emilia Romagna (23,6%). Si confermano ultime di questa classifica Basilicata e Molise, dove Potenza e Campobasso dichiarano di non avere edifici scolastici che utilizzano energia green.

 

Quest’anno sono aumentati i casi certificati di amianto e quelli sospetti. Dei problemi si sono registrati anche per le fonti d’inquinamento ambientale esterne come elettrodotti. Emittenti radio televsive, antenne dei cellulari. L’11,6% degli edifici si trova a meno di un km da fonti di inquinamento acustico, mentre sono il 2,2% quelli che si trovano vicino a emittenti radio televisive. Nel 2012 sono solo 5,19% i comuni che hanno monitorano le scuole situate vicino agli elettrodotti (3,6%), solo il 10,8% delle amministrazioni ha realizzato monitoraggi sulle scuole che si trovano in prossimità di antenne cellulari (14,1%).

Sul fronte dei servizi e delle buone pratiche ambientali, rimane costante la media di prodotti biologici nei pasti pari a 56,9%, mentre aumenta l'utilizzo dei pasti interamente biologici nelle mense pari all’8,5%. Anche la raccolta differenziata presenta toni chiaroscuri. Se da una parte migliora la differenziata di plastica (71,6%), vetro (73,3%), organico (57,8%); scende invece quella dell’alluminio (-1,4%), delle pile (- 0,5%), della carta (- 4,3%) e dei toner (-0,9%).

Dalla fotografia di Ecosistema Scuola 2013 anche quest’anno si riconfermano in testa alla graduatoria nazionale le città capoluogo del centro nord. Svetta al primo posto in classifica Trento, seguito da Prato (2°), salita di due posizioni rispetto allo scorso anno, Piacenza (3°), Pordenone (4°), Reggio Emilia (5°), Parma (6°), Verbania (7°), Forlì (8°), che si confermano anche quest’anno nella top ten della graduatoria. Quindi le nuove entrate: Sondrio (9°) e Brescia (10°). A guidare invece la classifica sulla qualità dei servizi e dell’edilizia scolastica è invece l’Emilia Romagna con 4 città tra le prime dieci.
Ad aprire invece la graduatoria delle grandi città Torino (13º) seguita da Firenze (25º), in flessione rispetto allo scorso anno, mentre sale in classifica Milano (33°). Anche quest’anno Napoli (37º) risulta prima tra le grandi città del sud. Invece Lecce (27º) e Benevento (31º) sono le prime città del sud nella graduatoria generale, anche se entrambe in discesa rispetto allo scorso anno, mentre Olbia (40º) è la prima tra quelle delle isole. L’Aquila (23°) torna in graduatoria per la prima volta dopo il terremoto del 2009 conquistando la parte medio alta. Roma, invece, non è stata inserita nella graduatoria perché ormai da diversi anni presenta dati incompleti.

**
 
 

Earth Day Srl. Copyright © 2014 - All rights reserved.
Registrazione Tribunale di Roma N.247 del 11/11/2014