7 Marzo 2013
Redazione
CITTÀ E TRASPORTI
7 Marzo 2013
Redazione

Piscine nella baia di New York, l'idea diventa progetto

Una vasca per bambini, una sportiva con corsie, una “normale”, una lounge per il relax. Con in più la capacità di ripulire la baia della Grande Mela dall'inquinamento del fiume Hudson. Hanno pensato davvero a tutto i tre designer ideatori del progetto

Quattro piscine galleggianti nella baia di New York, proprio nel punto in cui il fiume Hudson si immette nel golfo. Un progetto pensato non solo per offrire refrigerio ai newyorkesi durante le caldi estati, ma anche per ridurre la contaminazione delle acque in maniera creativa.

Per ora in fase di raccolta fondi, PlusPool, l’originale proposta ideata da un trio di giovani designer, garantirebbe uno spazio di svago ai cittadini della Grande Mela consentendo di nuotare in una baia che oramai da decenni è diventata inavvicinabile per i bagnanti.

Come si presenta Plus Pool e come agisce? Vista dall'alto la piscina appare come una grande croce, composta da quattro vasche disegnate per accontentare un pubblico il più variegato possibile: una vasca per bambini, una sportiva con corsie, una “normale”, una lounge per il relax. Il reale tocco d’innovazione risiede nella capacità di depurare le acque inquinate dello Hudson, il fiume che si snoda per quasi 510 km, principalmente lungo lo Stato di New York. Per farlo PlusPool utilizzerebe un efficace sistema di pareti permeabili in grado di agire da filtro chimico e batteriologico. Il materiale che dovrebbe costituire la piscina è dunque concepito come un enorme setaccio: elimina batteri, agenti inquinanti e odori, lasciando solo acqua balneabile, in linea con gli standard locali e nazionali.

Molto interessante è anche la forte partecipazione popolare e il sostegno che i newyorkesi hanno dato al progetto. L'idea è stata presentata dai tre ideatori - Dong-Ping Woon, Archie Lee Coates e Jeffrey Franklin - nel corso di una serie ripetuta di riunioni di quartiere, attraendo centinaia e centinaia di cittadini. Nel giro di poche settimane, il team di progettazione ha raccolto circa 50.000 dollari. Grazie a questa esplosione di notorietà e al rapido tam tam, il trio di designer è stato avvicinato dagli ingegneri del noto studio Arup per una possibile collaborazione.
Per il momento, la triade autrice del piano di lavoro, sta raccogliendo fondi per finanziare i primi passi della realizzazione. Entro il 2014 potrebbero iniziare i lavori, con gioia degli abitanti di New York.

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