20 Luglio 2015
Fonte Adnkronos
CITTÀ E TRASPORTI
20 Luglio 2015
Fonte Adnkronos

Piste ciclabili torinesi sotto esame, ci pensano i ciclisti urbani

al via il progetto 'Adotta una pista' per creare una mappa della percorribilità

AAA ciclisti urbani volontari cercasi per "battere" le piste ciclabili cittadine e mapparne lo stato di manutenzione e conservazione. Obiettivo: stimolare l’amministrazione a manutenere i quasi 200 km di ciclabili esistenti e intervenire su quelle in cattivo stato. A lanciare il progetto di crowdsourcing "Adotta una pista" sono Bike Pride Fiab Torino e Sportorino che chiedono il contributo volontario di chi le ciclabili le vive e percorre ogni giorno.

Il progetto, ora in una prima fase sperimentale, è alla ricerca dei primi ciclisti e attivisti che volontariamente si impegnino a monitorare lo stato di uno o più tratti ciclabili della città. “In quanto associazione che mira alla tutela e alla salvaguardia delle categorie più deboli della strada, e in particolare dei ciclisti urbani - spiega Diego Enrico Panzetta, promotore per Bike Pride del progetto - da tempo avevamo l’idea di monitorare le piste ciclabili di Torino. E per farlo abbiamo deciso di coinvolgere gli stessi utilizzatori e creare una community di utenti 'critici'".

Utenti, cioè, in grado di fare una valutazione dello stato della pista, segnalando criticità e problematiche già presenti. Le segnalazioni verranno poi confermate o meno da altri utenti.

Già da tempo, i ciclisti segnalano nei gruppi sui social, sui forum, via email all’associazione o direttamente all’amministrazione, lo stato delle ciclabili. Questo progetto vuole cercare di sistematizzare e integrare le diverse comunicazioni, non limitandosi alle piste ciclabili, ma andando a coinvolgere in un secondo momento anche le aree pedonali e le strade a più alta frequentazione di biciclette.

Con il tempo, “Adotta una pista” costruirà una mappa di piste ciclabili e pedonali, segnalando quelle usabili e quelle con problematiche in tempo reale. “Siamo ben lontani dall’avere delle ciclabili come quelle dei paesi nordici, a cui aspiriamo noi ciclisti urbani, ma speriamo che questo progetto possa contribuire ad aiutare il Comune a investire e a ripensare all’infrastruttura ciclabile della città”, aggiunge Panzetta.

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