6 Novembre 2015
Domenica 8 novembre a Roma la Marcia per la Terra in difesa del clima e dei più fragili
CUSTODIRE IL CREATO
6 Novembre 2015

Alla Marcia per dar voce ai deboli

Progetti sociali in Africa e assistenza agli anziani a Roma: il contributo di Upter da testimoniare alla Marcia per la Terra.

di Silvano Miniati, presidente di Upter Solidarietà

“La mente è come il paracadute. Funziona solo se si apre.”
Questa affermazione di Albert Einstein è stato il principio ispiratore per la nascita di un'associazione di volontariato nata e cresciuta, seppure come soggetto giuridicamente e politicamente autonomo, nell’alveo culturale di Upter e di UNIEDA.
Upter Solidarietà ritiene che sia possibile, aprendo la nostra mente , individuare le modalità per un volontariato più efficace e sempre di più disposizione di chi ha bisogno di aiuto. Noi parteciperemo alla Marcia per la Terra dell'8 novembre a Roma, perché siamo per difendere la terra: non solo dalle catastrofe, ma anche da noi stessi e dalle nostre scelte.
Sul piano sociale, punto di riferimento privilegiato, ci rivolgiamo alla condizione delle persone fragili, con particolare attenzione ai bambini e agli anziani. Ai bambini del Camerun, l’associazione ha dedicato il massimo di attenzione con iniziative realizzate anche in stretta collaborazione con l’associazione degli studenti camerunensi in Italia. Grazie a queste iniziative si è potuto realizzare un significativo programma di interventi concreti con i contributi raccolti tra i soci e sostenitori dell’associazione. Ci siamo mossi infatti puntando su problemi che potevamo risolvere noi, poiché la strada di chiedere ad altri di risolverli sulla base di nostre rivendicazioni si è dimostrata nel tempo abbastanza improduttiva. Grazie a questa scelta, abbiamo realizzato, ristrutturando e mettendo in sicurezza il poliambulatorio del “Club Mingha” frequentato da oltre 80 ragazzi che ricevono cure e partecipano ad attività formative. Questi ragazzi sono orfani di genitori morti per AIDS e in molti casi anche essi sieropositivi. Abbiamo organizzato attività formative per le donne che operano in agricoltura. Iniziative che riguardano un’agricoltura che utilizza piccole porzioni di terre incolte per attività di semplice sussistenza.Ci siamo impegnati collaborando anche ad iniziative realizzate da altre associazioni che riguardano la regimazione e l’uso delle acque e l’allevamento di animali da cortile, verificando come esista un problema drammatico che riguarda la mancata valorizzazione e socializzazione delle tantissime esperienze di autogestione di attività che potrebbero, sviluppandosi, creare non poche occasioni di lavoro oltre che di sopravvivenza. Abbiamo quindi dedicato gli ultimi due tre anni del nostro impegno, prevalentemente a sostegno della creazione di una radio rurale che potesse diventare punto di riferimento e strumento di informazione in un'area che da Dschang copre ormai un raggio di 100 Km. La radio rurale è ora realtà.
In questo momento, siamo impegnati a realizzare la seconda tappa di un intervento che riguarda l’asilo dell’orfanatrofio “Cibaeeva” situato a Keleng- Dschang. Con il primo intervento, abbiamo ampliato e migliorato le capacità di accoglienza della struttura. Con il secondo, stiamo raccogliendo le risorse per dotare la struttura dell’arredamento necessario che ancora oggi è in parte incompleto.
Per quanto riguarda il nostro paese, siamo impegnati a realizzare, tra mille difficoltà e ostacoli, un progetto di riscoperta e valorizzazione del rione Monti. Stiamo inoltre collaborando con l'Associazione Italiana Stomizzati (Aistom), mentre con il comitato Cittadini Stanchi di Subire, stiamo cercando di dare un aiuto concreto a coloro che agli sportelli, negli ospedali e anche per strada subiscono ogni giorno piccoli o grandi soprusi che fanno del nostro il paese dei diritti negati.
Stiamo organizzando un'iniziativa nella quale stiamo già coinvolgendo molte persone che vantano esperienze dirette sull’argomento delle residenze sanitarie assistenziali: quelle pubbliche come quelle private e anche, problema del tutto sottovalutato, quelle frutto di un bricolage che, fuori dalle leggi e dai controlli, danno vita a strutture di vero e talvolta brutale parcheggio degli anziani. Tante famiglie non possono mantenere i congiunti nel proprio domicilio anche perché l’assistenza domiciliare, che per anni le ha aiutate a gestire il carico , sta riducendosi in maniera drammatica.
Sappiamo di operare in una realtà, quella di Roma, molto complessa e segnata negativamente da anni di non scelte o di scelte sbagliate per quanto riguarda appunto la parte più debole e anche più povera della popolazione. Tutto sembra oggi più complicato. Ma i volontari ci sono: molti sono alla ricerca di luoghi e di strumenti che permettano loro di dare un contributo ed essere, nel loro piccolo, protagonisti di un impegno.

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