19 Maggio 2018
Redazione
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19 Maggio 2018
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Maria. Un tramite tra terra e cielo

“Maria. Il culto tra Oriente e Occidente”. Il viaggio Treccani alla scoperta della madre di Cristo

La figura di Maria è una di quelle su cui più si è scritto e la sua centralità nella teologia cristiana ne fa  uno dei soggetti più rappresentati dalla arti di tutti i tempi. Eppure non mancano curiosità e originalità nella lettura che Treccani da della figura di Maria con l’opera “Maria. Il culto tra Oriente e Occidente”.
Per ricostruire la personalità della Vergine e il rapporto che con lei hanno avuto culture molto diverse tra loro, gli autori dell’opera sono andati a ripescare fonti meno note della tradizione cristiana, prime fra tutti i vangeli apocrifi che hanno arricchito la figura di Maria presente nei quattro Vangeli canonici con ulteriori racconti e particolari.
Donna sapiente, prudente e silenziosa nel suo ruolo di umile ancella di Dio, donna che sa qual è il proprio compito di madre e va a cercare il figlio al tempio per rimproverarlo, donna comprende il disegno che sta per compiersi con la morte di Cristo quindi la Madonna delle lacrime e del dolore, ma soprattutto, come spiega il professor Carlo Ossola, curatore dell’opera e autore di uno dei saggi che la compongono, “donna che ha meritato di assumere lo stesso destino del figlio tanto che quando ascende al cielo una grande luminosità avvolge il luogo dal quale essa si solleva esattamente come e in maniera simmetrica le tenebre avevano avvolto il Golgota al momento della morte del Cristo, c'è stata una sapienza di regia nel portare le vicende della madre del figlio su un piano analogo”.
 
È un momento topico quello dell’Assunzione – Koimesis tes Theotokou, “Dormizione della Madre di Dio” nella cultura ortodossa – in cui altre due note segnalano la continuità tra madre e figlio.
La prima è la consegna della “Cintola”, la cintura del vestito, all’apostolo Tommaso come prova della sua Assunzione in cielo, quello stesso Tommaso cui Cristo aveva lasciato toccare le proprie piaghe dopo la resurrezione.
La seconda è l’accoglienza dell’anima “nelle braccia di Cristo così come Maria aveva preso nelle proprie braccia il Cristo nascente”.
 
C’è una simmetria tra Maria e Cristo che riporta al ruolo di Maria come fattore di umanizzazione del divino, tramite tra la terra e il cielo che racchiude tutte le altre caratteristiche della Vergine, prima fra tutte quella di madre misericordiosa.
“La vita del cristiano – ricorda Ossola – è scandita anche nella singola dalle invocazioni a Maria, al mattino, a mezzogiorno, a compieta, come se ricorressimo alle premure, alle carezze, alla vigile attenzione della nostra madre che forse di tutti gli attributi della Vergine è quello più importante e molti dipinti nel volume rappresentano bene questo aspetto. Nell'arco sotto il largo manto della Vergine di misericordia sono raccolte famiglie, villaggi, popoli; è un grande una grande tenda di misericordia che accoglie tutti”.

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