7 Novembre 2015
Domenica 8 novembre a Roma la Marcia per la Terra in difesa del clima e dei più fragili
CUSTODIRE IL CREATO
7 Novembre 2015

Nel nome di Cilla

L'esempio di una giovane ragazza ispira centinaia di volontari per l'accoglienza e la solidarietà alle persone che soffrono.

di Monica Veraldi, Responsabile dell'Associazione Cilla di Roma

L’Associazione Cilla aderisce alla Marcia per la Terra perché, secondo i valori fondanti della nostra Opera di Carità, auspichiamo un impegno sempre più concreto in difesa del Creato, nel sostegno della cultura dell’accoglienza, nell’affermazione della centralità e della dignità della persona, soprattutto quando debole e ferita.
La nostra associazione ha radici lontane, quando quarant'anni fa una ragazzina di 15 anni, Maria Letizia Galeazzi, rimase colpita dalla solidarietà e dall'amicizia che si era creata in un gruppo di ragazze di Comunione e Liberazione; l'entusiasmo per la vita e per la condivisione dimostrato da Maria Letizia, Cilla per i suoi cari, coinvolse la sua famiglia, in particolare il padre: Rino Galeazzi, medico affermato, per il quale la figlia diventò un esempio di vita. Purtroppo un incidente stradale recise la giovane nel fiore degli anni, ma il suo testimone fu preso dai familiari, e ben presto venne messo in pratica.
Nel 1979, tre anni dopo la scomparsa di Cilla, accadde un fatto del tutto imprevisto: Grazia, una giovane di Asti che doveva recarsi a Parigi per un grave problema di salute, chiese aiuto al dottor Galeazzi , il quale organizzò una raccolta di fondi e accompagnò personalmente la donna. Una circostanza particolare, che portò il medico, sua moglie e tanti loro amici a farsi prossimi alle difficoltà dei malati che si trovano costretti a lasciare la propria casa per motivi di salute e per interventi chirurgici in Italia e all’estero. Nacque così un'amicizia tra persone che iniziarono a prendersi a cuore il bisogno degli altri e partecipare al dolore di chi soffre. All’inizio si trattava di un accompagnamento nel senso più letterale del termine, proprio come era accaduto a Grazia, portata a Parigi dal padre di Cilla, dove avevano incontrato tante persone che erano lì per lo stesso motivo. Come loro avevano affrontato le difficoltà di alloggio, di lingua, di solitudine che si aggiungevano al momento di fatica dovuto alla malattia.
Da questa circostanza particolare è partita la mossa, il tentativo di risposta che ha generato l’Associazione Cilla. Oggi l’Associazione è presente in Italia con 23 case di accoglienza e con altre 5 sedi i cui i volontari accompagnano le persone anche all’interno degli ospedali. Ogni anno i nostri 400 volontari, i 400 amici impegnati nell’attività di Cilla, incontrano più di 10.000 persone, offrendo una semplice e concreta compagnia umana: questa è la semplicità del nostro modo di operare.

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