29 Luglio 2019
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29 Luglio 2019

ONU: nel 2100 gli esseri umani saranno 11 miliardi

Secondo le stime delle Nazioni Unite la popolazione umana toccherà quota 9,7 miliardi già nel 2050. L'India ha il tasso di crescita maggiore e i suoi abitanti, già ne 2027 saranno più dei cinesi. L'Europa invecchia: nel 2050 un quarto degli abitanti avrà più di 65 anni.

Quanti esseri umani abiteranno la Terra nel 2050? Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite: 9,7 miliardi, 2 in più di quanti sono oggi; mentre alla fine del XXI secolo la popolazione toccherà quota 11 miliardi. Più della metà di questa crescita demografica avrà luogo in sole nove nazioni: Nigeria, Pakistan, Congo, Etiopia, Tanzania, Indonesia, Egitto, Stati Uniti e India. Quest'ultimo è il paese che cresce alla velocità maggiore e si prevede che già nel 2027 il numero di indiani supererà quello dei cinesi.
Nonostante questi numeri, il tasso mondiale di fertilità sta diminuendo progressivamente. Trent'anni fa ogni donna del pianeta in media metteva al mondo 3,2 bambini. Al presente la media è scesa a 2,5, e per il 2050 è previsto un ulteriore calo a 2,2. Perciò siamo molto vicini alla soglia di 2,1 figli per ogni donna che, per gli statistici, innesca la diminuzione della popolazione sul lungo periodo.
È ciò che succede già ora nelle nazioni più ricche dove, in più, si assiste al fenomeno dell'invecchiamento della popolazione. Nel 2050 l'ONU stima che un quarto degli europei e dei nordamericani avrà più di 65 anni. Per mantenere l'equilibrio demografico, paesi come la Germania, la Bielorussia e l'Estonia, citati come quelli che più vivono questo fenomeno, hanno bisogno di immigrazione dai paesi che hanno un surplus di giovani e forza lavoro. In questo momento storico le nazioni da cui partono i maggiori flussi migratori per motivi di lavoro sono Bangladesh, Nepal e Filippine; mentre i paesi più colpiti da emigrazione dovuta a violenze, conflitti e instabilità sono il Myanmar, la Siria e il Venezuela.

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