4 Dicembre 2014
Diego De Cicco
ECOSISTEMI E BIODIVERSITÀ
4 Dicembre 2014
Diego De Cicco

Allarme WWF: stiamo consumando il Pianeta

Il rapporto internazionale Living Planet Report 2014 accende i riflettori sul dimezzamento dei vertebrati

Un avvertimento, e anche piuttosto minaccioso. Risuona forte e chiaro l’allarme lanciato dal WWF, in occasione della decima edizione del suo rapporto internazionale Living Planet Report 2014.

Stiamo progressivamente e incontrovertibilmente impoverendo il nostro Pianeta: per sostenere i consumi di risorse naturali e compensare la CO2 emessa in atmosfera, servirebbero almeno una Terra e mezza. Invece ne abbiamo una sola.
Lo sfruttamento cui sottoponiamo la Terra è insostenibile e l'atteso aumento della popolazione globale non può che peggiorare la situazione.
Il documento biennale registra numeri più eloquenti delle parole: dal 1970 a oggi i vertebrati che popolano il mondo (pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili) sono diminuiti del 52%. La biodiversità è sotto scacco e l’impronta ecologica denuncia un costante consumo di natura. ''Stiamo tagliando legname – spiegano dal WWF - più rapidamente di quanto gli alberi riescano a ricrescere, pompiamo acqua dolce più velocemente di quanto le acque sotterranee riforniscano le fonti e rilasciamo CO2 più velocemente di quanto la natura sia in grado di sequestrare''.
È proprio il Vecchio Continente a impattare maggiormente, a causa dell'uso di combustibili fossili. L'indicatore dell'impronta ecologica mostra infatti che tutti i Paesi dell'Ue vivono oltre i livelli di 'un pianeta' e fanno pesantemente affidamento sulle risorse naturali di altri Paesi. Se tutti gli abitanti della Terra mantenessero il tenore di vita di un cittadino europeo medio, l'umanità avrebbe bisogno di 2,6 pianeti per sostenersi. E 2,6 pianeti è anche l'impronta ecologica dell'Italia, in una classifica che dà la maglia nera a Belgio e Danimarca (4,3) e vede 'trionfare' la Romania (1,4).
“La nostra è una chiamata urgente all’azione – esorta Donatella Bianchi, Presidente del WWF Italia - non possiamo più aspettare. La biodiversità è una parte cruciale del sistema che sostiene la vita sulla Terra oltre che il barometro di quello che stiamo facendo alla Terra, la nostra unica casa. Abbiamo la necessità urgente di agire in tutti i settori della società per costruire un futuro più sostenibile”. Un quadro a tinte fosche, ma che si apre in uno spiraglio di speranzosa attesa guardando al Consiglio europeo - che si terrà a Bruxelles il 23 e 24 ottobre per decidere sul pacchetto “clima ed energia” dell'Ue fino al 2030 – e alla Conferenza delle Parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici Onu in programma a Lima a dicembre. Occasioni che non possiamo permetterci di perdere.

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