6 Marzo 2018
Dario Caputo
ECOSISTEMI E BIODIVERSITÀ
6 Marzo 2018
Dario Caputo

Coleotteri in via di estinzione. La causa è la perdita dei grandi alberi secolari

Urbanizzazione, sviluppo turistico e incendi stanno portando all’estinzione dei coleotteri saproxilici ma, la causa principale di questo fenomeno è la perdita massiva di alberi secolari che rappresentano il loro habitat ideale

Il rapporto “European Red List of  Saproxylic Beetles” redatto dall’International union for conservation of nature (Iucn), mette in evidenza come la vita dei coleotteri saproxilici europei sia in serio pericolo a causa della massiccia perdita dei grandi alberi vetusti in tutta Europa: circa un quinto degli insetti valutati fino a questo momento è a rischio di estinzione. La vita di questo insetto è infatti strettamente connessa al legno morto e in decomposizione e quindi  la mancanza di alberi “adulti”, la presenza di territori degradati poco adatti alla crescita degli alberi e l’abbattimento indiscriminato degli stessi per motivi di salute e sicurezza stanno contribuendo alla perdita e alla degradazione dell’habitat dei coleotteri saproxilici. Tutto ciò comporta dei problemi secondari in quanto la loro sempre più scarsa presenza si ripercuote negativamente nei processi di decomposizione e nel riciclaggio dei nutrienti negli ecosistemi naturali in cui i coleotteri sono coinvolti. Rappresentano anche una fonte di cibo importante per uccelli e mammiferi e alcune specie hanno un ruolo fondamentale anche nell’impollinazione.

La direttrice dell’Iucn Global Species Programme, Jane Smart, impegnata nella valutazione di quasi 700 specie di saproxilici, ha spiegato che “la Lista Rossa Iucn ci fornisce informazioni chiave per comprendere lo stato dei coleotteri e mettere in evidenza le priorità di conservazione per garantirne la sopravvivenza a lungo termine. Alcune specie di questi insetti richiedono alberi vecchi che necessitano di centinaia di anni per crescere, quindi gli sforzi di conservazione devono concentrarsi su strategie a lungo termine per proteggere i vecchi alberi nei diversi territori in Europa, per garantire che i servizi vitali dell’ecosistema forniti da questi coleotteri continuino”.

Una specie considerata dal rapporto come vulnerabile è quella del coleottero Stictoleptura erythroptera che, per sopravvivere, necessità di grandi alberi vetusti dotati di cavità e che quindi sono secolari.  Fortunatamente nel settore forestale sono stati compiuti alcuni progressi e in molti paesi si sta riconoscendo  l’importanza del legno morto. Ad affermarlo Humberto Delgado Rosa, Direttore alla Direzione generale ambiente della Commissione europea, che ha dichiarato che “la quantità di legno morto nelle foreste europee è aumentata costantemente negli ultimi anni, anche grazie all’integrazione dei requisiti della politica dell’Ue sulla natura e sulla biodiversità nei piani di gestione forestale. Questo ha un impatto positivo sulle popolazioni di coleotteri saproxilici e dimostra che un’adeguata integrazione e attuazione delle politiche ambientali dell’Ue porta risultati”.

A rendere la vita di questi coleotteri difficile vi è anche l’urbanizzazione, lo sviluppo turistico e un aumento della frequenza e dell’intensità degli incendi nella regione mediterranea. I dati che attualmente sono a disposizione degli esperti però non fotografano fedelmente la realtà infatti, come ha sottolineato anche Keith Alexander, specialista dei coleotteri saproxilici e consulente dell’Iucn, “l’andamento della popolazione di metà delle specie valutate rimane sconosciuto. Inoltre, un quarto delle specie è stato valutato come carente di dati, il che indica chiaramente che è necessario un maggiore monitoraggio”.

Risulta quindi necessario, come si evince dal rapporto sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza degli alberi per la conservazione dei coleotteri; a tal proposito è intervenuto Luc Bas, direttore dell’Ufficio regionale europeo dell’Iucn, sostenendo che “è fondamentale che la politica agricola comune promuova in tutta Europa la gestione appropriata degli habitat di pasturazione di legno contenenti alberi vetusti. Attualmente, le pratiche di gestione portano alla trasformazione dei siti di pasturazione di  legno in terreni boschivi  o prativi, distruggendo il mosaico di vegetazione essenziale di cui molti scarabei saproxilici hanno bisogno”.

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