3 Novembre 2017
Fabrizio Cavallina
ECOSISTEMI E BIODIVERSITÀ
3 Novembre 2017
Fabrizio Cavallina

Orango Tapanuli. Scoperta una nuova specie in Indonesia, ma è a rischio estinzione

Documentati ufficialmente 800 esemplari appartenenti ad un nuova specie di orango. Già purtroppo a rischio estinzione

Viviamo nella presunzione di conoscere tutto, senza sorprenderci più di niente. La Natura però riesce ancora a stupirci e regalarci scoperte inaspettate: è notizia di questi giorni che in Indonesia è stata descritta ufficialmente una nuova specie di grande scimmia, l’orango di Tapanuli. Un team internazionale di ricercatori ha indicato, infatti, 800 individui sull’isola di Sumatra che si differenziano per morfologia e comportamenti dal resto degli oranghi; le scimmie indicate vivono tutte in uno spazio delimitato di circa 1100 chilometri quadrati nelle foreste di montagna della regione Batang Toru, a nord dell’isola. Lo studio della nuova specie è stato riportato sulle pagine della rivista Current Biology: alla famiglia che comprende lo scimpanzé comune, il bonobo, il gorilla orientale e quello occidentale, l’orango del Borneo e l’orango di Sumatra si aggiunge dunque un nuovo componente, l’appena scoperto orango di Tapanuli. Il quale però – a detta dei ricercatori – rischia l’estinzione.

Era il 1997 quando questo particolare tipo di scimmia, attraverso alcune indagini sul campo, fu scoperto scientificamente per la prima volta. Attraverso un importante studio genomico gli scienziati hanno evidenziato differenze nella forma del cranio, dello scheletro e nell’ossatura dei denti rispetto agli altri oranghi fino a quel momento conosciuti. L’orango di Tapanuli, infatti, si sarebbe isolato da tutte le altre popolazioni di scimmie da almeno 10-20.000 anni; cessando, di fatto, lo scambio genetico.
Per parecchio tempo abbiamo lavorato su dati genomici per studiare la struttura genetica e la storia evolutiva di tutte le popolazioni di oranghi esistenti” affermano i dottori Maja Mattle-Greminger e Alexander Nater, responsabili delle analisi genomiche dell'Università di Zurigo. “Nonostante le specie di oranghi attualmente classificate siano solo due, noi abbiamo individuato nei geni degli oranghi tre linee evolutive molto antiche e ben distinte. Quando abbiamo capito che gli oranghi di Batang Toru sono morfologicamente diversi da tutti gli altri oranghi, i pezzi del puzzle si sono messi a posto”, aggiunge il prof. Michael Krützen dell'Università di Zurigo e responsabile dello studio.

La popolazione degli oranghi di Tapanuli è purtroppo esigua: 800 sono gli esemplari e vivono in una zona a rischio deforestazione per l’estrazione di minerale e la costruzione di dighe idroelettriche. I ricercatori considerano pericoloso anche un abbassamento dell’1% annuo degli oranghi. L’orango di Tapanuli è perciò la specie di grandi scimmie a maggior rischio di estinzione del pianeta. Il paradosso risiede nel fatto che gli stessi scienziati che hanno scoperto questi animali potrebbero, nel corso della loro vita, assistere anche alla cessazione della loro esistenza. Un patrimonio di tutti.  

E’ veramente affascinante che questa popolazione di oranghi differisca così tanto dalle altre nel nord di Sumatra, e soprattutto che nel XXI secolo siamo ancora in grado di classificare una nuova specie di grandi scimmie – ha detto il professor. Serge Wich, coordinatore del Programma Grandi Scimmie all’Università di Amsterdam in collaborazione con il WWFAdesso per assicurare un futuro a questa specie devono lavorare in stretta collaborazione tutti gli esperti del mondo scientifico, le organizzazioni di conservazione come il WWF stesso, le aziende e i governi”.

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