Il rapporto stilato dal WWF ha evidenziato la necessità di salvaguardare l’habitat delle tigri, distrutto al 43% dall’urbanizzazione e da pratiche di agricoltura non sostenibile. Salvaguardando queste aree si apporterebbero enormi benefici a milioni di persone
Il WWF ha stilato un nuovo rapporto che vede come protagonisti assoluti le tigri; secondo quanto riportato nel “Beyond the Stripes: Save tigers so much more” tutto il denaro investito dai governi, dalle agenzie di aiuto e dai fondi provenienti dai sostenitori del grande felino, ha apportato notevoli benefici in Asia: benefici che stanno interessando non solo la fauna selvatica ma anche milioni di persone. Le tigri infatti popolano delle aree che comprendono importantissimi ecosistemi e che rappresentano uno dei pochi territori selvaggi dell’Asia ancora esistenti ma, il 43% del loro habitat è oggi ad alto rischio, a causa dell'espansione di pratiche agricole insostenibili e dell’urbanizzazione. La salvaguardia di queste zone che vanno dalle più grandi foreste di mangrovie al mondo, le Sundarbans, alle foreste temperate nelle montagne innevate del Bhutan, è necessaria perché offre una moltitudine di beni e servizi di fondamentale importanza su cui fanno affidamento milioni di persone: dalla mitigazione dei cambiamenti climatici alla salvaguardia delle acque dolci per ridurre l'impatto dei disastri naturali e proteggere la salute delle popolazioni locali.
Sull’importanza di tale azione si è espresso anche Rohit Singh, il Presidente della federazione dei ranger asiatici, affermando che “se tuteliamo la tigre in realtà salviamo molto di più: la foresta, suo habitat naturale, le sue prede abituali, come i cervi, e milioni di persone che per vivere hanno bisogno di questo ambiente. La tigre rappresenta anche la nostra cultura, è il simbolo del nostro Paese, una specie di icona”. Proteggere le aree che accolgono le ultime 3.800 tigri, come evidenziato dal rapporto del WWF, andrebbe a tutelare anche nove importanti bacini idrografici, che regolano e forniscono acqua dolce a 830 milioni di persone in Asia, molte delle quali nelle aree urbane di India, Malesia e Thailandia. Un ulteriore vantaggio sarebbe quello relativo alla conservazione delle ultime foreste: queste giocano un ruolo fondamentale nel sequestro del carbonio, contribuendo così a mitigare i cambiamenti climatici. "Ogni dollaro investito per salvare la tigre aiuta anche a salvare molte specie minacciate e servizi ecosistemici che sono fondamentali per milioni di persone. Proteggere gli habitat forestali della tigre aiuta anche nell’azione di regolazione dell'acqua dolce, a ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici, conservare aria pulita, piante medicinali, posti di lavoro e molto altro ancora", queste le parole di Michael Baltzer, leader della WWF Tigers Alive.
Nonostante questi dati empirici la sopravvivenza delle tigri è in grave pericolo; ciò che si rischia è l’estinzione della specie perché circa il 95% del loro habitat originario è andato distrutto. Questa situazione oltre ad avere gravi conseguenze per la specie animale ha un impatto negativo anche sulla qualità dell’ambiente: se la perdita di foreste continuasse su questi ritmi, che sono allarmanti, ci sarebbe una notevole quantità di carbonio, di cui la Malesia e l’Indonesia sono i principali emettitori. Il risultato è che le aree chiave per la sopravvivenza della tigre potrebbero trasformarsi da assorbitori ad emettitori di carbonio.
Inoltre, proteggere l’habitat della tigre aiuta a proteggere altri animali selvatici minacciati, incluse le specie in via di estinzione ma meno conosciute che altrimenti riceverebbero scarso sostegno - come altri piccoli felini, uccelli e anfibi, ugualmente importanti per la biodiversità della regione.