ENERGIA
11 Luglio 2017

Efficienza energetica: grazie agli ecobonus 1 milione di interventi e 9,5 miliardi di euro di investimenti in 3 anni

ENEA: risparmiati in dieci anni 3,5 miliardi di euro di importazioni.
PA un passo indietro, pronta una task force operativa.

È un’Italia sempre più efficiente, ma non ancora in “Classe A” quella che esce dal 6° Rapporto Annuale sull’Efficienza Energetica dell’ENEA presentato oggi a Roma.
Grazie alla spinta degli ecobonus negli ultimi 3 anni sono stati fatti investimenti per 9,5 miliardi di euro (3,3 nel 2016) per circa 1 milione di interventi.
Circa 15.000 le diagnosi energetiche su aziende (siamo primi in Europa) effettuate nel 2016, mentre le richieste di incentivi sul “Conto Termico” per interventi di efficienza della pubblica amministrazione locale sono triplicate.
Il rapporto mostra come in 10 anni , dal 2007 al 2016, grazie agli ecobonus siano stati effettuati investimenti per circa 32 miliardi di euro con ben 3 milioni di interventi per la riqualificazione energetica di edifici già esistenti.
Gli obiettivi previsti dal Piano d'Azione per l'Efficienza Energetica per il periodo 2005-2016 (PAEE 2011) sono stati raggiunti mentre quelli previsti dal PAEE 2014 (periodo 2011-2020) sono stati raggiunti per il 40%. Un’efficienza  che, abbinata ai  minori consumi, dal 2005 ad oggi ha fatto risparmiare 3,5 miliardi di euro di importazioni di petrolio e gas

 
“Questi numeri – ha evidenziato il presidente ENEA Federico Testadicono che stiamo facendo bene e, soprattutto, che l’efficacia degli strumenti messi in campo ha permesso di attenuare gli effetti della crisi economica. Ciò fa ben sperare nel raggiungimento dei nuovi obiettivi particolarmente impegnativi e sfidanti prospettati al 2030 dal Clean Energy Package dell’Unione Europea. L’unica strada percorribile per raggiungere risultati importanti nell’efficienza energetica è una collaborazione costante fra il mondo della ricerca, l’innovazione tecnologica e le politiche pubbliche che promuovano anche gli investimenti privati”.

 
Un grande contributo ai risultati finora raggiunti viene dal settore industriale e, soprattutto, da quello  residenziale (che ha raggiunto l’84% degli obiettivi previsti dal PAEE) mentre trasporti e pubblica amministrazione viaggiano a ritmi più bassi.
Secondo i dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE), nel 2016 la bolletta energetica complessiva della PA per elettricità, riscaldamento e trasporto è stata di oltre 3,3 miliardi di euro, di cui 117 milioni di euro spesi a livello centrale, 1,85 miliardi nelle amministrazioni periferiche, 220 milioni nelle province che gestiscono gran parte dell’edilizia scolastica e 1,13 miliardi di euro nelle strutture sanitarie.
“Il nostro Paese, nel suo complesso, presenta un buon livello di efficienza energetica, soprattutto nel settore industriale, mentre per la PA è necessario un vero salto di qualità. I consumi degli immobili della PA risultano più elevati della media nazionale e ciò rende critico il rispetto della Direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici nel caso di nuove costruzioni  o di riqualificazioni importanti (deep renovation), in vigore dal 2019 per gli edifici pubblici”, ha spiegato  ancora Testa.

 
Per questo il settore pubblico è in questo momento al centro delle attenzioni dell’ENEA che assieme al GSE annuncia la creazione di una task force operativa “PA-Obiettivo efficienza energetica” per supportare la Pubblica Amministrazione nella realizzazione di interventi di riqualificazione energetica. A fare da progetto pilota saranno il Comune di Assisi e alcuni progetti del MIBACT nell’ambito dell’Accordo Quadro con ENEA per il supporto tecnico-scientifico, la sicurezza sismica e la conservazione del patrimonio culturale.

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