13 Marzo 2021
Tiziana Tuccillo
ENERGIA
13 Marzo 2021
Tiziana Tuccillo

L’Hydrogen Valley italiana a nord di Roma

ENEA annuncia la conversione di un suo intero centro ricerche allo sviluppo di impianti e tecnologie per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno.

L’italia è uno dei 24 paesi aderenti a Mission Innovation, un’iniziativa internazionale lanciata alla COP21 di Parigi nel 2015 per avviare investimenti pubblici nella ricerca e sviluppo di produzioni di energia pulita. Enea ha annunciato in questi giorni che investirà 14 milioni di euro di questo fondo per realizzare un distretto nazionale dedicato interamente a sviluppare una filiera dell’idrogeno: dalla produzione, all’accumulo, alla distribuzione, alle applicazioni pratiche e allo sviluppo di nuove tecnologie che possano impiegare questa risorsa. Il tutto avverrà poco a nord della capitale, nel Centro Ricerche ENEA di Casaccia, presso il lago di Bracciano. In questo complesso di 100 ettari, in cui lavorano un migliaio di ricercatori, tutte le strutture, dai 200 edifici agi laboratori di ricerca, dalla rete autonoma del gas e dell’energia elettrica a quella dei trasporti, saranno destinate a realizzare il “primo incubatore tecnologico italiano per lo sviluppo della filiera dell’idrogeno”, che coinvolgerà non solo ENEA ma anche università, istituti di ricerca, associazioni e imprese.

L’iniziativa rientra nella Hydrogen Strategy for a climate-neutral Europe, varata nel luglio scorso dalla Commissione Europea, anch’essa partner di Mission Innovation.Il bersaglio grosso è la decarbonizzazione progressiva della produzione e uso dell’energia. L’idrogeno si presta particolarmente bene a questo scopo perché può essere sia vettore energetico puro, come ad esempio carburante per motori a zero emissioni di CO2 e particolato, sia come accumulatore di energia prodotta da fonti rinnovabili e pulite come eolico e fotovoltaico; inoltre l’elemento si presta particolarmente ad essere prodotto su scala industriale. Le applicazioni sono molteplici: oltre alla mobilità, l’idrogeno può alimentare l’industria e la produzione stessa di energia da immettere nella rete di distribuzione nazionale, anche per l’utilizzo residenziale e pubblico.

Finora il freno all’utilizzo dell’idrogeno è stata la necessità di energia per produrlo; energia che al momento viene prodotta anche da fonti fossili. Scopo del nuovo centro sarà anche sviluppare processi e tecnologie per generare idrogeno da fonti pulite: Enea ha ad esempio annunciato che una delle fonti energetiche alternative potranno essere il solare a concentrazione o alcuni rifiuti come le biomasse. Un’altra possibilità che verrà ricercata a Casaccia è miscelare l’idrogeno puro con il gas naturale per produrre poi energia elettrica; per questo progetto sarà realizzato in loco un “idrogenodotto” locale sperimentale. Tra le nuove infrastrutture previste c’è anche una stazione di rifornimento per veicoli ad idrogeno che verrà utilizzata in primis dai mezzi di servizio al centro, ma che in prospettiva potrà servire anche mezzi pubblici e privati che utilizzano questo carburante e già esistono sul mercato.

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