1 Agosto 2014
Roberta Cafarotti
GREEN ECONOMY
1 Agosto 2014
Roberta Cafarotti

Peppe Pagano e l’amore per la terra fanno il pacco alla camorra

Da una terra martoriata dai clan, una storia di riscatto sociale piena di rispetto per l'ambiente naturale e per la dignità umana

NCO, Nuova Camorra Organizzata. Un acronimo che sa di terrorismo sociale e violenza ambientale. Una sigla che affonda le sue radici in Campania ma come la gramigna si è diffusa in tutta Italia. Da terre difficili verso i grandi appalti e le piazze dello spaccio lungo tutto lo stivale. L’offerta che incontra la domanda, un’economia di mercato a tutti gli effetti, dove guadagnano in pochi e tutti gli altri pagano, conti sociali e ambientali immensi, tanto onerosi che i debiti si tramanderanno come zavorra alle generazioni future.

Peppe Pagano riparte da qui. E quando decide di far qualcosa e mettere in atto gli insegnamenti di Don Peppe Diana usa proprio l’acronimo NCO per intitolarvi tutte le iniziative che riesce ad avviare. Con ironia e senza dimenticare. Lo fa in terre pericolose, tra Casal di Principe, Aversa e San Cipriano d’Aversa sotto il controllo dei clan.
NCO come Nuova Cucina Organizzata, Nuova Cooperazione Organizzata, Nuovo Commercio Organizzato.

Nomen omen e in questi nomi è ripetuta la parola organizzazione, perché le grandi battaglie non si fanno mai da soli e Peppe non è mai da solo e insieme a chiunque chi si sia fatto “accendere” dalla scintilla della passione civile, tanti ormai,  ha costruito una storia di coraggio che racconta non solo di Casal di Principe e del casertano, ma racconta di tutti che si sentono stretti nell’economia dei profitti a tutti i costi e proprio non sopportano di vivere la mortificazione della Terra.

Così Peppe Pagano e i suoi amici, mentre scriviamo, resistono ad attacchi e intimidazioni, ma resistono. E che resistenza! Nel tempo hanno messo in rete una serie di cooperative sociali che si occupano della gestione di beni sequestrati alla camorra. Case, palazzi, terreni, suoli agricoli e industriali e per rendere ancora più difficile, se possibile, l’impresa lo fanno lavorando con persone a rischio di esclusione sociale, persone con disagi psichici, quelli di cui nessuno si occupa. Sono quel nuovo modello di welfare ibrido, che non delega alle istituzioni ma nemmeno vi si sostituisce. Fanno impresa ma sempre creando valore sociale e ambientale.

Tutte le loro avventure ruotano attorno all’amore per la loro terra.
Fanno agricoltura biologica, realizzano prodotti agroalimentari con lo slogan  “Facciamo un pacco alla camorra” e conducono un ristorante/pizzeria che cucina con il“gusto dell’impegno, i sapori della legalità”.
Creano reti di impegno con il comitato Don Peppe Diana e Libera e con una miriade di associazioni e cooperative del territorio perché, per usare parole di Pablo Neruda care a Peppe, “potranno tagliare tutti i fiori, ma non fermeranno mai la primavera”. E da Roma NCO ha il profumo della primavera.

Non lasciamoli soli.

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