18 Novembre 2014
Redazione
GREEN ECONOMY
18 Novembre 2014
Redazione

Se è la bio-economia la nuova frontiera della crescita

Un nuovo corso di studi dell’Università della Tuscia dimostra che l’ecologia è centrale per il successo professionale

Fino a poco tempo fa poteva quasi sembrare fantascienza, tutt’oggi può appare abbastanza esotico, in realtà andrebbe considerato solo strategico e lungimirante. Stiamo parlando dello studiare all’università bio-economia, una materia a metà tra l’imprenditorialità e l’ecologia.

A lanciare l’idea è il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi Biologici, Agroalimentari e Forestali (DIBAF) dell’Università della Tuscia, nell’ambito del progetto europeo “BIOINNO - Alleanze per la conoscenza”, dove si è svolto un corso intensivo della durata di una settimana sul tema dell’imprenditorialità nel settore biotecnologico, attraverso approcci innovativi e multi-disciplinari di insegnamento e di apprendimento. Al corso hanno partecipato più di 40 studenti, insieme ad imprenditori di successo, legali specializzati in brevetti, esperti di trasferimento tecnologico e docenti universitari provenienti da nove Paesi (Belgio, Bulgaria, Inghilterra, Francia, Irlanda, Italia, Kosovo, Scozia e Stati Uniti). Gli studenti, affiancati da esperti di business, sono stati guidati attraverso tutto il processo di avvio di un'impresa bio ed avvicinati, inoltre, alle più note start-ups del settore per comprendere il modo in cui operano e stimolarli ad apprendere la loro cultura d'impresa.
Un’idea tutt’altro che peregrina visto che la bioeconomia ha in Europa un giro d’affari di 2.000 miliardi di euro l’anno e rappresenta un settore produttivo in crescita con circa 22 milioni di posti di lavoro e dunque la bio-economia può essere una leva potente per i giovani laureati per costruire il loro successo professionale.
Il percorso “accademico-imprenditoriale” proseguirà anche il prossimo anno. All’interno del progetto BIOINNO, infatti, verranno offerte sei borse di mobilità che permetteranno a studenti con spiccate attitudini all’innovazione, accuratamente selezionati tra tre Università europee (Università della Tuscia, Università di Antwerp e Università di Cambridge), di intraprendere tirocini lavorativi (Entrepreneurship-labs) presso le aziende partners coinvolte nei settori delle biotecnologie al fine di sviluppare capacità manageriali e di gestione di impresa ed aiutare a formare i leader creativi del futuro. Il progetto BIOINNO continuerà nei prossimi anni a dedicare notevoli risorse all'insegnamento dell’imprenditorialità nel settore bio mediante nuove tecnologie di comunicazione ed insegnamento a distanza.
"L’educazione alla Bio-imprenditorialità svolge un ruolo cruciale nello spronare gli studenti a perseguire l'imprenditorialità e nel fornire conoscenze e competenze che facilitino lo sviluppo di spin-off di sicuro successo nel settore biotech - ha detto Antoine Harfouche, coordinatore del progetto BIOINNO e Professore di Biotecnologia e Bioimprenditorialità del programma Rientro dei Cervelli-MIUR, all’Università della Tuscia -. I talenti formati nell’ambito di BIOINNO costituiranno un valido esempio di ciò che i nostri studenti potranno realizzare nella loro vita e carriera professionale. Essi incarnano la nostra missione di formare giovani imprenditori capaci di fare la differenza nel mondo del lavoro".
A dimostrazione che la bio-imprenditorialità è una materia di studio innovativa, il DIBAF ha inserito nei suoi percorsi di studio un corso internazionale in “Bioinnovation and Entrepreneurship”. Questo è rivolto agli studenti di master, dottorato di ricerca ed Erasmus che sono interessati a creare o sostenere nuove imprese con l’obiettivo di guidare gli studenti europei verso i più alti riconoscimenti accademici.

**
 
 

Earth Day Srl. Copyright © 2014 - All rights reserved.
Registrazione Tribunale di Roma N.247 del 11/11/2014