GREEN ECONOMY
15 Febbraio 2016

Sei passi per contenere l'aumento della temperatura globale

Il Consiglio Nazionale della Green Economy lancia un appello a Governo e Parlamento per l'adozione di politiche a sostegno degli impegni presi nella COP21 di Parigi

Il Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 64 organizzazioni di imprese rappresentative della green economy in Italia,  ha approvato una risoluzione sull’ accordo di Parigi sul clima.
La risoluzione costituisce un appello al Governo e al Parlamento italiano per ratificare e applicare l’Accordo di Parigi con adeguate misure normative e con un efficace piano d’azione nazionale per l’energia e il clima e un impegno a sostenere sei misure necessarie per limitare l’innalzamento delle temperatura entro 1,5 gradi centigradi.

Il Documento di Parigi – spiega Edo Ronchi, membro del Consiglio nazionale- è basato su impegni definiti nazionalmente, gestiti e attuati nazionalmente e comunicati e verificati globalmente. Bisogna verificare se tale strumento di governance sarà effettivamente in grado di assicurare azioni adeguate per il clima. È necessario quindi sostenere un miglioramento degli impegni europei e nazionali e questa Risoluzione vuole essere uno stimolo in questa direzione”.

Le sei misure individuate che, nella Risoluzione il Consiglio si impegna a sostenere, spaziano dalla tassa su carbonio allo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nazionali, dalla tutela del capitale naturale, fino alla mobilità sostenibile e l’eliminazione degli incentivi negativi per l’ambiente:

  • incrementare l’efficienza, il risparmio energetico e lo sviluppo di fonti energetiche nazionali rinnovabili
  • sviluppare il risparmio, il riciclo e la rinnovabiltà dei materiali in un’ottica di circular economy
  • promuovere una mobilità più sostenibile, città meno inquinate e più vivibili e un’edilizia più sostenibile
  • incrementare gli assorbimenti di carbonio attraverso la gestione appropriata e sostenibile delle foreste, dei pascoli e dei terreni agricoli
  • introdurre il carbon pricing in sostituzione di altre forme di prelievo fiscale e per eliminare e/o per riallocare gli incentivi negativi per l’ambiente
  • rafforzare attività di punta come l’agroalimentare e il turismo, migliorando la qualità del territorio, tutelando e valorizzando meglio quella grande risorsa nazionale che è costituita dal nostro capitale naturale e culturale
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