30 Giugno 2014
Redazione
GREEN ECONOMY
30 Giugno 2014
Redazione

Semestre europeo? Meglio se verde

È stato presentato questa mattina a Roma presso la sede del Cobat Il documento del Consiglio Nazionale della Green Economy per indirizzare il governo italiano verso una crescita più sostenibile

Introdurre misure europee di fiscalità ecologica; sostenere incisive misure europee per il clima e l’energia; promuovere modelli di agricoltura sostenibile e di qualità, in linea con la nuova Pac; sostenere un’iniziativa europea per il riutilizzo delle acque reflue; affrontare i nodi aperti a livello europeo in materia di rifiuti; rafforzare a livello europeo le politiche per una green economy. Sono queste le proposte che il Consiglio della green economy propone al premier Renzi in occasione del semestre europeo del governo italiano che partirà domani. Si tratta di un’occasione importante per portare la voce del nostro Paese in Europa. Uno dei temi che il premier Renzi porterà all’attenzione dell’Europa è il rilancio della crescita dell’economia. Crescita economica che, vista la situazione attuale, deve rivedere la sua strategia in un’ottica di maggiore sostenibilità. Ecco allora il motivo di questo documento, una vademecum stilato da 66 organizzazioni di imprese per indirizzare il governo italiano verso una crescita più sostenibile.

Il documento è stato presentato oggi alla stampa presso la sede del Cobat a Roma.

Andando più nel dettaglio di ciascuna proposta, vediamo come il consiglio nazionale della Green economy propone prima di tutto di creare un programma di riforma della fiscalità generale che sia integrato con quella ambientale. Il secondo passo è poi identificare e rimuovere tutti quei sussidi pubblici che risultano dannosi per l’ambiente. Ma anche dare attuazione agli indirizzi di contabilità ambientale per misurare il valore del capitale naturale e dei servizi eco-sistemici, con l’obiettivo di integrare la contabilità ambientale nei conteggi economici e di bilancio.

Per quanto riguarda il secondo punto, il clima e l’energia, il Consiglio parte da una premessa: nel 2030 l’Europa sarà chiamata a definire i nuovi impegni per il 2030 sul clima e l’energia, ma anche a contribuire il nuovo trattato internazionale sul clima che verrà approvato durante la conferenza di Parigi del prossimo anno. Riguardo proprio questi due eventi importanti, il consiglio nazionale della green economy propone di individuare tre target distinti per le emissioni di gas serra, le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica. Inoltre evidenzia la necessità di ripartire gli impegni tra gli stati membri riguardo proprio la riduzione delle emissioni di co2.

Ma si è parlato anche di agricoltura sostenibile e di qualità: è fondamentale, afferma il Consiglio, promuovere modelli di agricoltura sostenibile attraverso sistemi che rendano più rispettosi dell’ambiente i processi produttivi delle aziende agricole. Ma anche favorire un’etichettatura a livello europeo, orientata alla trasparenza e alla corretta informazione del consumatore.

Altro punto caldo è quello delle risorse idriche: nel dicembre 2012 è stato adottato il piano per la salvaguarda delle risorse idriche europee. Piano che però ha evidenziato tante lacune come la capacità di recupero delle acque reflue. Affrontare a livello europeo il tema del riutilizzo delle acque reflue soprattutto per uso agricolo e industriale per i quali ad oggi non esistono standard comuni relativi al loro impatto ambientale e sanitario, diventa quindi prioritario.

Largo spazio anche al tema della gestione e produzione dei rifiuti: in questo caso il Consiglio propone di dare attuazione alle linee guida europee per la prevenzione della produzione dei rifiuti e di innalzare gli obblighi del riciclo, elaborando un modello europeo unitario di calcolo del conseguimento di tali obiettivi.

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