20 Luglio 2017
TERRITORIO
20 Luglio 2017

Acqua dolce sotto il fondo del mare

Sotto l’oceano potrebbe “nascondersi” un tesoro idrico di cui gli scienziati stanno cercando di capire l’origine

La scarsità idrica è uno dei principali problem globali tanto che le Nazioni Unite hanno inserito la sua soluzione tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile del millennio.
Sono molti e sempre di più i luoghi del pianeta in cui l’acqua scarseggia o è completamente assente e tanti i territori già teatro di quelle guerre per l’acqua che da decenni teorizzano diversi esponenti della scena politica internazionale.
Mentre il pianeta si asciuga, gli scienziati stanno cercando nuove fonti di acqua dolce e forse qualcosa hanno trovato lì dove poche persone si aspetterebbero: sotto l'oceano.

 
Secondo alcune stime sotto il fondo del mare si troverebbero circa 120.000 chilometri cubi di acqua dolce, una quantità superiore a quell ache ogni anno evapora dalla superficie terrestre.
Una riserva che un giorno potrebbe fornire un surplus idrico ad un pianeta assetato, o almeno questo è quello che sperano gli scienziati dell'Istituto oceanografico di Woods Hole Rob Evans e Dan Lizarralde che  stanno studiando una riserva idrica sotto oceanica a largo dell’isola di Martha's Vineyard, in Massachusetts.
 Gli scienziati ancora non sanno quale sia l’origine di questo deposito: secondo una teoria l’acqua dolce si sarebbe depositata dopo un tortuoso percorso dai bacini idrici terrestri, mentre un’altra suggerisce che sia eredità dell’era glaciale, quando il livello del mare era più basso e la piattaforma continentale più esposta per cui l’acqua dolce sarebbe rimasta intrappolata dopo lo scioglimento dei giacciai e l’innalzamento dei livelli del mare.

 
Evans e Lizarralde sono ora in attesa del via libera ad un progetto per effettuare dei sondaggi e prelevare dei campioni d’acqua centinaia di metri sotto la piattaforma di  Martha's Vineyard, innanzitutto per validare l’ipotesi di un deposito d’acqua dolce, ma anche per determinarne l’origine.
Infatti, anche se è ancora prematuro immaginare se e in che modalità queste riserve potranno un giorno essere utilizzate per fornire risorse idriche supplementari a un pianeta sempre più assetato, il punto di partenza rimane proprio capirne l’origine: "Mi piacerebbe dimostrare che queste riserve d'acqua dolce possono essere intercettate e costituire una risorsa." -  ha dichiarato Evans"Se fossero depositi di acqua glaciale fossile si esaurirebbero una volta intercettati, ma se fossero collegati ad acque terrestri potrebbero invece rappresentare una fonte idrica rinnovabile".

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