Ottawa si tira indietro dalla convenzione del 1996 e denuncia un esagerato sperpero di fondi destinati al progetto. Ben l’80% delle risorse inviate si dissolverebbero tra diversi e inutili passaggi burocratici.
La UNCCD – Convenzione delle Nazioni Unite per combattere la desertificazione delle terre- ha perso una delle Nazioni fino a poco tempo fa più attive dal punto di vista ambientale. Il Canada ha infatti deciso di abbandonare la Convenzione. Il Trattato, entrato in vigore nel dicembre del 1996, ha così subito un colpo durissimo da parte dei nord americani, che già si erano defilati al momento di applicare il protocollo di Kyoto.
Il Premier canadese Stephen Harper ha ufficializzato la fuoriuscita dall’Accordo, denunciando oltretutto una cattiva gestione dei fondi inviati. Secondo il Primo Ministro di Ottawa, la convenzione non utilizza in modo appropriato le risorse economiche che vengono inviate dalle nazioni firmatarie. Sarebbe addirittura meno del 20% il totale dei fondi realmente utilizzati per l’attuazione del programma, mentre la restante verrebbe sperperata in vari e inutili passaggi burocratici.
Ritenendo oltremodo assurdo l’eccessivo sperpero del denaro dei contribuenti, il Canada attua un vero e proprio colpo di scena, mettendo così in discussione metodi e contenuti della Convenzione.
Al premier Harper risponde un comunicato stampa della Segreteria dell’UNCCD. Questa attacca duramente la decisione di Ottawa definendola “deplorevole”, in quanto il trattato contro la desertificazione sarebbe “più forte che mai”, e per tanto la decisione canadese assolutamente incomprensibile.