17 Aprile 2014
Samanta La Manna
TERRITORIO
17 Aprile 2014
Samanta La Manna

Il Parlamento Europeo dice basta ai sacchetti di plastica

Dal Parlamento Europeo giro di vite sull’utilizzo dei sacchetti di plastica: entro il 2017 dovrà essere ridotto il 50% delle buste di plastica e l’80 % entro il 2019

Ieri l’ambiente ha ottenuto una grande vittoria. Con 539 voti a favore, 51 contrari e 72 astensioni, Il Parlamento Europeo con una voce sola ha detto basta ai sacchetti di plastica per la spesa. L'inquinamento causato da questi sacchetti, infatti, rappresenta un grave problema ambientale, poiché inquina i bacini idrici e, in particolare, gli ecosistemi acquatici. Come è ben dimostrato dalla comunità dei biologi marini, il maggior danno provocato dai sacchetti di plastica non è tanto conseguenza degli elevati consumi di petrolio per la produzione materiale, la fabbricazione e il trasporto dei sacchetti di plastica, quanto piuttosto dal loro smaltimento finale e soprattutto dalla dispersione dei sacchetti nell'ambiente a causa della loro elevata volatilità e della loro persistenza (per decenni, se non per secoli) nell'ambiente. Senza dimenticare che molto spesso questi sacchetti vengono ingeriti dai pesci perché scambiati per cibo e causandone quindi la morte.

Nel 2010, si stima che ogni cittadino UE abbia fatto uso di 198 sacchetti di plastica, il 90% dei quali erano leggeri. In futuro si prevede che il consumo di sacchetti di plastica sia destinato ad aumentare ulteriormente. Sulla base della valutazione d'impatto della Commissione, oltre otto miliardi di sacchetti di plastica sono stati gettati nel 2010 nell'Ue. Era quindi estremamente necessario fare qualcosa.

"I deputati hanno votato per rafforzare in modo significativo i progetti di norme comunitarie volte a ridurre l'uso dei sacchetti di plastica. Come i paesi che hanno iniziato tale processo prima hanno dimostrato, ridurre drasticamente il consumo di questi sacchetti di smaltimento è un obiettivo facilmente raggiungibile con una politica coerente. Eliminando rapidamente tali sacchetti è una soluzione facilmente applicabile al problema pervasivo dei rifiuti plastici nell'ambiente," ha dichiarato la relatrice Margrete Auken (Verdi/ALE, DK).

Con orgoglio possiamo dire che è stato proprio il nostro Paese il pioniere della riduzione massiccia dei sacchetti di plastica. “Sugli shopper e a difesa dell'ambiente l'Europa si allinea all'Italia, che è stata battistrada nel mettere al bando i sacchetti di plastica non biodegradabili", ha commentato soddisfatto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti. "Quella del nostro paese - prosegue il ministro – è stata una battaglia di avanguardia vincente che ci ha portato nel 2011 a vietare l'uso dei sacchetti di plastica inquinanti. Una legge che ha consentito di contrastare una fonte di inquinamento del territorio e del mare dagli effetti gravi anche sulla fauna, specie quella ittica".

“Il "modello italiano"- conclude Galletti - diventa modello europeo dando una mano all'ambiente e stimolando la filiera della chimica verde alla produzione e alla ricerca sui sacchetti di matrice organica, che rappresentano un'altra delle sfide virtuose della green economy".

Ma andiamo a vedere più nel dettaglio i vari passaggi per questa riduzione: entro il 2017 dovrà essere ridotto il 50% delle buste di plastica e l’80 % entro il 2019. Questione prioritaria riguarda i sacchetti di plastica in materiale leggero, ovvero con uno spessore inferiore a 50 micron, meno facilmente riutilizzabili dei sacchetti di spessore superiore e con un maggior rischio, quindi, di essere gettati e inquinare l'ambiente. Gli Stati membri dovranno almeno dimezzarne il consumo entro il 2017 e ridurlo dell'80% dopo due anni. Si possono utilizzare misure quali imposte, tasse, restrizioni o divieti di commercializzazione per evitare che i negozi forniscano gratis i sacchetti di plastica, fatta eccezione per quelli ultraleggeri, utilizzati per avvolgere alimenti sfusi come carne cruda, pesce e prodotti lattiero-caseari.

Per quanto riguarda i sacchetti di plastica utilizzati per avvolgere alimenti come frutta, verdura e dolciumi, questi dovranno essere sostituiti entro il 2019 da sacchetti di carta riciclata o sacchetti biodegradabili e compostabili. 

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