TERRITORIO
22 Marzo 2017

L'umanità è in cattive acque

Il 22 marzo è la Giornata Mondiale dell'Acqua ma miliardi di persone non hanno ancora accesso a fonti pulite.

Nel mondo ci sono un miliardo e ottocentomila persone che bevono acque "non sicure", inquinate o infette. Se lo sguardo si allarga a quanti non dispongono di servizi igienici sufficienti il conto sale a 2,4 miliardi di uomini, donne e, soprattutto, bambini. “Ogni giorno 1.000 bambini muoiono per malattie come diarrea, dissenteria e colera legate ad acqua sporca e a condizioni igieniche non adeguate. È inaccettabile!. Il grido d'allarme viene da Simone Garroni, direttore di Azione Contro la Fame Italia, ed è stato pronunciato in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua che, come ogni anno si celebra il 22 marzo.

Molte malattie legate alla malnutrizione hanno in realtà come concausa la scarsità di acqua pulita a disposizione di molte popolazioni del pianeta. La diarrea acuta, ad esempio, è causata da batteri che prosperano nelle acque reflue come il vibrione del colera, lo stafilococco aureo e l'escherichia coli. I soggetti colpiti deperiscono rapidamente poiché non assimilano i nutrienti del cibo ingerito, perdendo contemporaneamente liquidi corporei.

La Giornata mondiale dell'Acqua ha lo scopo di sensibilizzare al risparmio della più preziosa risorsa naturale del nostro pianeta ma deve anche ricordare a governi e istituzioni internazionali l'insostenibile situazione igienico sanitaria di larga parte dell'umanità. A questo scopo i volontari di Azione Contro la Fame percorreranno durante la giornata le strade di Milano, informando i cittadini sul problema e illustrando i progetti in atto: si tratta dei programmi WASH (acronimo di Water Sanitation & Hygiene) che l'associazione sta mettendo in pratica in questi anni in diversi paesi. ACF ha aiutato a costruire o ristrutturare oltre 23 mila fonti d'acqua potabile, 61 mila latrine, distribuito oltre 500 mila kit per l'igiene personale e formato 100 mila persone, per farne altrettanti promotori di pratiche igienico,sanitarie presso le popolazioni più a rischio. Un'attività che ha portato aiuto a quasi 8 milioni di persone nel solo 2015.
“L’acqua e la vita devono essere un diritto di tutti” ha commentato Garroni, che ha anche ricordato come l'agenda internazionale 2030 per lo sviluppo sostenibile preveda entro quella data "l’accesso universale ed equo all'acqua potabile". Un obiettivo che, ad oggi, è ancora troppo lontano.

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