30 Gennaio 2019
Giorgia Martino
TERRITORIO
30 Gennaio 2019
Giorgia Martino

Nasce Osservatorio Siccità, il servizio climatico gratuito lanciato dal CNR

Consultabile attraverso un sito web, Osservatorio Siccità permette ad agricoltori e ricercatori di avere informazioni su precipitazioni e stato della vegetazione

In Italia, in media, ogni 5 anni vengono registrati episodi di forte siccità che causano dei danni notevoli all’economia e all’agricoltura. Solo nel 2017 ben 10 regioni italiane hanno dichiarato emergenza idrica, così come vi è stato il prosciugamento del lago di Bracciano che fornisce la zona nord di Roma.

Per far fronte a questa situazione, il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) ha lanciato l’Osservatorio Siccità, un’iniziativa avviata con la collaborazione del consorzio LaMMa (Laboratorio di Monitoraggio e Modellistica Ambientale per lo sviluppo sostenibile).

Si tratta di un servizio gratuito utilizzabile attraverso un sito web, con cui si accede a servizi climatici integrati per agricoltori, ricercatori, amministratori di risorse idriche e decisori politici, con lo scopo di dare informazioni precise e puntuali su precipitazioni e stato della vegetazione per fare previsioni su eventuali stati di siccità nella nostra Penisola.

Il funzionamento viene spiegato da Ramona Magno, del gruppo di ricerca del progetto per l’Istituto di Biometereologia del CNR (Ibimet), affermando che si parte da un semplice sistema informativo geografico, anche detto web gis, “che si può consultare per una visualizzazione immediata dei principali indici di pioggia e di risposta della vegetazione agli stress della siccità, già così di primo impatto l’utente può rendersi conto se nella sua area c’è una siccità in corso”.

Per gli utenti più esperti che vogliono integrare queste informazioni nei loro servizi, vi sono delle metodologie che permettono di scaricare i dati per avere rapidamente statistiche di base. 

"In Italia dal 2000 ad oggi i periodi di siccità sono diventati più frequenti, intensi ed estesi - continua Ramona Magno - Gli ultimi sono stati nel 2011/12 e nel 2016/17. La siccità è uno degli effetti del riscaldamento globale in atto. Dall'altra parte, è aumentato anche il consumo di acqua, per la crescita della popolazione e dei consumi industriali. E tutto questo riduce la disponibilità e aumenta i conflitti".

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