12 Maggio 2014
Redazione
TERRITORIO
12 Maggio 2014
Redazione

OMS: l’aria peggiore si respira a Nuova Delhi

Seguono la capitale indiana, Karachi nel Pakistan, Dacca nel Bangladesh e Pechino. La situazione peggiore è nei paesi in via di sviluppo, mentre miglioramenti si registrano nei Paesi industrializzati

Con una concentrazione di 153 microgrammi per metro cubo di PM 2,5, Nuova Delhi si posiziona in vetta alla classifica come città con l’aria più inquinata del mondo. A dare la dura sentenza, l’Organizzazione Mondiale della Sanità in un rapporto diffuso lo scorso 7 maggio relativo ad un monitoraggio realizzato in 1600 centri abitati di 91 paesi. A seguire la capitale indiana nella classifica, troviamo la città di Karachi nel Pakistan (117 microgrammi/m3), Dacca nel Bangladesh (86) e Pechino (56).

Certamente questa non è una novità la per la capitale indiana: lo scorso gennaio, l’Università di Yale nell’ “Environmental Performance Index 2014” aveva incluso Nuova Delhi tra le cinque peggiori città, tra le 178 analizzate, per performance ambientali. Una situazione, quella della città indiana, che dura oramai da anni e che sembra non trovare soluzione.

Anche per quanto riguarda il Pm10, Nuova Delhi non va molto bene: con una concentrazione di 286 microgrammi/m3, si legge sempre nel documento, la città ha una tossicità potenziale 14 volte superiore al limite massimo stabilito dall'Oms.

Altro dato importante uscito dal dossier dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è che solo il 12% delle città prese in esame ha una qualità dell’aria conforme ai valori dettati dall’OMS. La metà, invece, vive in città con tassi d’inquinamento 2,5 volte maggiori dei valori raccomandati dall’Agenzia. I Paesi in via di sviluppo sono quelli che soffrono maggiormente questa situazione, afferma sempre il Report, mentre si notano decisi miglioramenti per i Paesi industrializzati. Numeri questi davvero importanti che descrivono perfettamente la criticità di questa situazione.

Insomma, la qualità dell’aria delle città continua a peggiorare con gravissime ripercussioni per la salute umana. Oltre, ovviamente a causare gravissimi danni anche all’ambiente che ci circonda. 

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